Imparare ad avere il giusto mindset: è questa la chiave per un business di successo?

Secondo un report di ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro), uno dei principali consigli per essere un buon imprenditore è quello di sviluppare un’attitudine ottimistica e un mindset positivo tra gli ostacoli tipici di chi decide di sviluppare un proprio business.

E se è vero che imprenditori non si nasce, ma si diventa, è altrettanto cruciale allenare la formazione di un pensiero critico e di un’attitudine imprenditoriale che sia in grado di far fronte in modo saldo e razionale alle problematiche quotidiane del gestire un’azienda.

Cambiare la propria prospettiva; imparare a gestire gli imprevisti e a trovare sempre la giusta soluzione ad ogni problema, giorno dopo giorno. La creazione di una mentalità – mindset – di successo è molto più concreta di quel che si possa pensare. 

Opinione condivisa dall’esperta Elena Setzu, consulente e imprenditrice che aiuta le imprese e i professionisti ad applicare il concetto di mindset.

È diventato fondamentale avere un mindset con la capacità e l’attitudine a riadattarsi e reinventarsi. Proprio nell’ultimo triennio sono stati tanti gli imprenditori e le imprese che non hanno saputo farlo. Ogni persona che inizia e persegue un business, nel lungo periodo è inevitabile incontri dei momenti di “Alti”, e dei momenti “Bassi” – spiega la fondatrice dell’agenzia Diamond Coaching, 26 collaboratori in tutto il mondo – Ma la resistenza al cambiamento, il rinnegare, il dover cambiare la propria identità dal punto di vista del servizio e prodotti offerti è una caratteristica che ci portiamo dietro e che, fortunatamente, sta cambiando nell’ultimo periodo. In generale, ad oggi possiamo individuare due tipologie di imprenditori dal punto di vista del mindset: chi ne ha uno orientato al successo, al futuro e alla crescita e chi ha un mindset orientato al problema. L’ultima categoria, ad esempio, tende a focalizzarsi sulle criticità, come quelle burocratiche, che indubbiamente esistono, ma che distolgono l’attenzione dalla ricerca di una soluzione concreta. Oggi sta cambiando questo andamento grazie alla nuova generazione di imprenditori, propensa soprattutto alla ricerca della soluzione, esplorando nuovi terreni. Ricalibrare il proprio mindset è fondamentale per avere, nel 2023 e negli anni a venire, un business di successo. Grazie al mindset – cioè la giusta impostazione mentale – si può costruire una soluzione ai problemi e diventare più propensi a saperli risolvere”.

Ma quali sono le principali caratteristiche di un mindset bilanciato e orientato al successo? 

“Sicuramente, in primis, quella di saper gestire lo stress e le difficoltà, non permettendo che queste rovinino il nostro mood durante la giornata. In secondo luogo, il saper affrontare le difficoltà proprio come gli alberi quando soffia il vento: se hanno solide radici, si fortificano e non si spezzano. Questo concetto, applicato al mondo business, è il saper essere resilienti nell’affrontare le difficoltà sempre più grandi durante il nostro percorso. Come terzo elemento, sicuramente c’è anche il capire che non possiamo avere ciò che non siamo in grado di gestire e riusciamo ad ottenere qualcosa in più solo quando impariamo a controllare ciò che abbiamo sul momento. Essere più grandi dei propri problemi e delle difficoltà, è sicuramente cruciale e, infine, anche imparare a porre nel giusto compartimento mentale tutto ciò che ci fa stare male o ci destabilizza a livello personale o professionale, in modo tale che non ci impedisca di continuare a lavorare al nostro business e a portare avanti le nostre task nella quotidianità – prosegue Elena Setzu, specializzata in consulenze dedicate a liberi professionisti e imprenditori che vogliono promuoversi online – “Come è possibile sviluppare il mindset? Mettendoci alla prova, bruciando i piani B perché le persone danno il meglio di sé quando non hanno alternative. Infatti, Il piano B – ovvero la soluzione alternativa o il cuscinetto di benessere – non è una salvezza, ma un vero e proprio ostacolo, soprattutto se non si impara davvero a non considerarlo come opzione”.

redazione