Immigrato cuoce gatto per strada a Livorno: “con atti del genere non ci sarà mai la vera integrazione”

Orrore e sgomento per le strade vicino alla stazione Campiglia Marittima in provincia di Livorno, un immigrato di 21 anni, su un falò allestito in un angolo del marciapiede, stava cucinando un gatto, in precedenza ucciso barbaramente. Il web insorge, sono scene dure che non siamo abituati a vedere, in nome di cosa poi, di un Italia buonista che accoglie molte volte senza alcun senso, queste persone non seguono alcuna regola del bisogno vengono da paesi disagiati, ma non sono profughi di guerra. Integrazione? Non direi proprio, piuttosto indifferenza nei confronti di un paese che diventa il salvagente di tutti, belli buoni e cattivi. La fame è certamente una brutta cosa, e probabilmente spinge a gesta inconsuete. ma nell’anno 2020, non credo proprio che a Livorno si sia costretti ad uccidere un gatto per sfamarsi, utilizzare un tratto del marciapiede per organizzare un falò, senza tenere conto che ci sono gli abitanti del luogo, che passeggiano per le stesse strade, bambini che osservano e giocano su quelle vie. Nessun sentimento nei confronti dei poveri italiani che li vivono, dei proprietari del gatto che non lo vedranno più fare ritorno nella sua casa, e magari sentiranno un odore acre di carne cotta e non penseranno mai che a cuocere è proprio il loro gattino. Come se non esistessero centri di accoglienza, strutture di supporto, forse più di quanto ne abbiano gli italiani stessi in difficoltà, l’indifferenza del giovane, che nonostante venga redarguito da una signora che lo rimprovera prosegue nella sua attività, fa veramente pensare.  Quanto accaduto è stato filmato e postato su Facebook. Il video, in cui si vede anche una donna che si indigna per quanto sta accadendo, è stato poi ripreso dalla candidata del centrodestra alla presidenza della Toscana, l’eurodeputata leghista Susanna Ceccardi, che ha commentato: “Non siamo al mercato degli animali di Wuhan ma in Toscana. Una scena mostruosa si è verificata stamani alla stazione di Campiglia Marittima in provincia di Livorno. Un immigrato – dice Ceccardi postando un video con la scena raccontata – ha arrostito un gatto su un falò improvvisato nella piazza della stazione davanti alle persone in attesa di prendere il treno. Un episodio agghiacciante nella sua brutalità, ma purtroppo del tutto vero”. “A richiamare l’attenzione dei passanti è stato il grido disperato di una donna, che inerme, ha cercato di fermare l’immigrato mentre si consumava questa scena straziante – aggiunge la leghista. Questa non è integrazione. Questo è il risultato del sistema toscano dell’accoglienza con cui la sinistra ed il Pd hanno creato un vero e proprio business lasciando sbarcare nel nostro paese migliaia di immigrati che non hanno nessun interesse di integrarsi seguendo le nostre più basilari regole civili”.

“Senza mostrare alcuna sensibilità nei confronti dell’animale, l’immigrato ha continuato senza vergogna a bruciare il povero gattino sul fuoco – accusa l’eurodeputata leghista – Alle persone che stamani hanno assistito a questa scena e che sono ancora scosse per l’accaduto voglio esprimere la mia solidarietà, per il coraggio che hanno avuto di intervenire e provare a mettere fine a questa brutalità anche se ormai per la bestiola innocente non c’era più nulla da fare”. “Mi complimento con i carabinieri che hanno arrestato l’aguzzino, adesso chiediamo una condanna esemplare perché nella nostra civiltà gli animali di affezione non si toccano e meritano la massima umanità ed il rispetto per tutto l’amore incondizionato che offrono senza chiedere niente in cambio”, conclude Ceccardi. il giovane è stato arrestato dai carabinieri e portato in caserma, dove dovrà essere sottoposto ad una condanna, perchè da noi i gatti non si uccidono e mangiano per strada, per quanto si possa essere vicini a chi soffre la fame, non rimane molta pietà per chi non ne ha avuta per il paese che lo ospita e le sue abitudini.

Alessandra Filippello