Igor Morski: l’illustratore che rivela il lato oscuro della società moderna

Generalmente si è soliti pensare al surrealismo come critica netta e radicale alla razionalità cosciente per far fronte alla liberazione delle ipotetiche potenzialità dell’inconscio, e, approdare sulle sponde di uno stato conoscitivo che va oltre la realtà e tutto ciò che la circonda. Questa profonda conciliazione tra reale e surreale è incarnata perfettamente dall’artista e illustratore polacco Igor Morski che, con una visione tendenzialmente diversa della società odierna, è riuscito a rappresentare un mondo che noi definiremmo sottosopra. Basta dare un’occhiata alla sue illustrazioni per capire quanto paradossalmente ci sia poco di surreale: egli infatti elabora, attraverso la grafica digitale, immagini che oscillano tra lo spaventoso e l’onirico, tanto da  fornirci uno spaccato tanto crudo quanto veritiero della società contemporanea.

Smartphone che attaccano il viso di chi li sta utilizzando come delle terribili e letali tarantole, un groviglio di strade a forma di cervello umano, una bambina intrappolata in una gabbia a forma di adulto. E ancora, giovani uomini d’affari che realizzano aeroplani di carta con delle banconote, il volto di una donna che fatica a restare attaccato alla propria faccia, un tempio che sta per essere distrutto e scardinato poco a poco, uomini che danno letteralmente fuoco all’intero pianeta, il ventre di un uomo squarciato da una marea di rifiuti e scarti vari. Le illustrazioni di  Morski sono caratterizzate da immagini e metafore dirette. Il minimo comune denominatore riguarda il sostanziale fallimento della società moderna, determinato dall’incuria, dall’egoismo e dalla violenza che l’essere umano applica nelle sue scelte.

La dipendenza dai cellulari e dalla tecnologia che ci si rivolta contro, la continua e selvaggia costruzione di strade senza una logica, la distruzione o l’occultamento della nostra parte rimasta legata all’infanzia, lo spreco di denaro, le maschere indossate da chi fatica a capire la differenza sottile, ma abissale, tra apparire ed essere. La cultura e la storia, che rappresentano da sempre il baluardo della società, vengono distrutte con il passare del tempo, ignorando tutti coloro che per secoli hanno combattuto e dato la propria vita per costruirle, lasciando nient’altro che una società consumista e inquinatrice fatta di continui sprechi di oggetti che essa stessa produce. Oltre che al maltrattamento del pianeta e alle psicosi dell’uomo moderno, che cerca di trovare un equilibrio in una società sempre più individualista e selettiva, Morski lascia spazio ad un tema a lui caro: la natura, vista appunto come manifestazione ed essenza di tutto ciò che ci circonda.

L’artista, grazie all’utilizzo di elementi assurdi e fantastici, ci comunica un terribile messaggio che ci invita alla riflessione.

Erminia Lorito