Harry Potter e il Principe Mezzosangue di David Yates è uscito in contemporanea mondiale il 15 luglio. Forse uno dei più attesi, il sesto, di certo il più dark, film della saga inglese di Harry Potter. Yates per la seconda volta ha diretto il film sulla storia del mago inglese.
Il principe mezzosangue è una firma che Harry trova nel libro di pozioni, imprestatogli dal professor Lumacorno, interpretato da Jim Broadbent che definisce il suo personaggio “affascinante e appassionato del suo lavoro, incredibilmente competente nel campo delle pozioni magiche. Ma ha anche dei difetti: nel suo passato si cela un segreto oscuro e ha fatto di tutto per non doverlo rivelare.”
Nonostante Hermione consigli a Harry di restituire quel libro pieno di annotazioni sulle pozioni, il giovane Potter decide di impegnarsi non solo a seguirle, ma anche a scoprire chi era il principe.
Il regista inglese è stato abile a creare una continuità con il film precedente; la sceneggiatura è ritornata nelle mani di Kloves. Le riprese mozzafiato, dalle immagini di Londra a quelle della sequenza della partita di Quidditch, fanno da cornice a uno script, che ha messo in evidenza determinate parti dell’opera scritta, trascurandone altre, ma sapendo equilibrare sentimenti, che in questo film sono tanti, e azione, intesa come lotta tra la luce e le tenebre, tra bene e male.
Harry è cresciuto, non è più solo il sopravvissuto, il destino gli ha messo dinanzi prove molto dure per la sua giovane età. Ha raccontato Daniel Radcliffe: “Per me i film parlano della perdita dell’innocenza. Quando Harry è entrato in questo mondo era straordinario, puro e divertente, ma nel corso dei film tutto è cambiato e lui ha iniziato a capire che il mondo della magia presenta le stesse difficoltà, se non maggiori, di quello in cui è cresciuto in passato.”
I fan resteranno, probabilmente, sconvolti dalle scelte di Kloves e di Yates, ma gli effetti speciali e visivi, l’incredibile partecipazione e passione che Galbon e Rickman, rispettivamente Silente e Piton, mettono nei loro ruoli, potrebbe supplire ad alcune, anche se troppe, omissioni rispetto al libro.
In questo sesto film, colmo di atmosfere cupe, risaltano i sentimenti, i primi amori, i primi approcci veri verso il mondo femminile da parte di Ron e Harry, e in questi momenti, l’affetto del pubblico non può che crescere nei loro confronti.
Yates ha saputo, nuovamente, far vibrare le emozioni del pubblico. Anche se non è facilmente fruibile per chi non sia appassionato della saga, la drammaticità e la virtù narrate dallo script, intrecciate a dialoghi brillanti sa farsi apprezzare e far commuovere.