Sesso: a letto, gli italiani “durano” troppo poco

Leggenda dice che gli italiani siano i migliori amanti d’Europa, ma ne siamo proprio sicuri? Uno studio coordinato da DoxaPharma, che verrà discusso l’8 ottobre nel corso del congresso nazionale della Società Italiana di Urologia (Siu) e dell’Associazione Ginecologi Ospedalieri Italiani (Aogoi), fa emergere particolari scioccanti.

Vi è infatti un elemento che lascia qualche dubbio: nel 25 per cento dei casi la durata media di un rapporto sessuale in Italia è meno di due minuti; mentre un famoso studio condotto dalla Society for Sex Therapy and Research di Washington ritiene che, per essere veramente appagante, dovrebbe essere compreso fra i 7 e i 13 minuti. È vero che la qualità ha più importanza della durata, ma psicologi e andrologi sono d’accordo nel dire che sotto i due minuti non c’è nemmeno il tempo «fisiologico» per provare vero piacere. Sono gli italiani stessi a lamentarsi, anche se ammettono in media di fare l’amore nove volte al mese (per un totale di 108 rapporti all’anno), più dello standard mondiale.

Vi sono anche altri dati che confermano un enorme malcontento: il 70 per cento degli abitanti dello Stivale si lamenta per una generale insoddisfazione fra le lenzuola, e almeno ottocentomila coppie rischiano ” il patatrac” proprio per questi motivi.

Ma le difficoltà sotto le coperte potrebbero anche dipendere da un fattore psicofisico ben preciso: l’eiaculazione precoce. Stando all’indagine di DoxaPharma molti italiani soffrono di questo disturbo (dal 30 al 70 per cento) e solo in rari casi sanno affrontare adeguatamente il problema. Rinviare l’intervento del medico, in particolare dell’andrologo, può essere deleterio per la coppia, che si logora e perde sempre più fiducia in sé: l’uomo smarrisce l’autostima e la donna, non sapendo come gestire il limite del partner, spesso diviene insofferente, incrementando il disagio maschile.

redazione