Vivere il ciclo della natura nel Giardino delle quattro stagioni al Citylife di Milano

Immaginate di poter vivere quattro stagioni in un solo momento. Sembrerebbe di viver in un film di fantascienza, in realtà tutto questo è possibile o per lo meno lo sarà in un futuro prossimo. Il “Garden of the Four Seasons” sarà un giardino coperto dove coesisteranno contemporaneamente e in qualsiasi periodo dell’anno le quattro stagioni: primavera, estate, autunno e inverno. Il progetto è stato realizzato dallo studio Carlo Ratti Associati per il nuovo quartiere Citylife di Milano, che vanta i progetti di altri importanti architetti di fama internazionale come: Zaha Hadid, Daniel Liebeskind e Arata Isozaki.

Scopo del progetto è quello di permettere ai residenti di entrare in una connessione maggiore con i cicli della natura. Ma anche – spiega Andrea Cassi, Project Manager di CR Associati – di cucire passato e futuro in un’idea ispirata all’antica fontana delle Quattro Stagioni situata nelle vicinanze.

Centinaia di specie vegetali saranno presenti all’interno del Giardino delle Quattro Stagioni, ospitate sotto una membrana trasparente di ETFE regolata grazie all’utilizzo di sensori per far sì che si apra e si chiuda all’uopo, consentendo una precisa regolazione delle condizioni ambientali sottostanti. Controllando costantemente due delle componenti chiave per la crescita della vegetazione – livello di illuminazione e calore – il sistema consente alla metamorfosi delle piante di seguire i diversi cicli stagionali.

I visitatori potranno passeggiare attraverso quattro aree stagionali, partendo dalla primavera e finendo con l’inverno, osservando come si svolge, nel normale susseguirsi delle stagioni, la trasformazione della natura nel tempo.

La struttura a membrana ETFE sarà inoltre ricoperta da celle fotovoltaiche per consentire una produzione di energia pulita tutto l’anno. Grazie ad uno scambiatore di calore, tale energia potrà essere utilizzata per raffreddare lo spazio nell’area invernale o per riscaldare lo spazio estivo. Il sistema funziona come farebbe un frigorifero, “creando” il freddo da una parte e il caldo dalla parte opposta. Ulteriori trasferimenti di calore tra i padiglioni, quando necessari, consentiranno ad ogni area di raggiungere le condizioni climatiche “intermedie” desiderate.  I sensori digitali misureranno anche gli altri parametri come umidità e nutrienti necessari delle diverse piante e li renderanno visibili in tempo reale attraverso “tweets” provenienti dalle piante stesse.

Claudia Ruiz