Genitali: tutti i sinonimi per chiamare i vostri gingilli

Giuseppe Francesco Antonio Maria Gioachino Raimondo Belli (Roma,1791 – 1863) è stato un poeta che nei suoi numerosissimi sonetti in romanesco ha descritto la Roma papalina del XIX secolo. Nelle sue opere c’è satira, umorismo, moralismo ma anche turpiloquio. Ecco, difatti, con “er Padre de li Santi” un opera dedicata al membro maschile che elenca i numerosi nomi con cui il volga usava chiamarlo (alcuni scomparsi dall’uso ed altri sopravvissuti come termini volgari, con piccole varianti, anche nella terminologia attuale). Ma il Belli, probabilmente ispirato e per ‘par condicio’, nello stesso giorno, creò anche un’altro sonetto, “la Madre de le Sante”, dedicato all’organo sessuale femminile.

“David” di Michelangelo (particolare), Galleria dell’Accademia, Firenze.

er Padre de li Santi
Er cazzo se pò ddì rradica, uscello
Ciscio, nerbo, tortore, pennarolo,
Pezzo de carne, manico, scetrolo,
Asperge, cucuzzola e stennarello.
Cavicchio, canaletto e cchiavistello,
Er gionco, er guercio, er mio, nerchia, pirolo,
Attaccapanni, moccolo, bbruggnolo,
inguilla, torciorecchio, e mmanganello
Zeppa e bbatocco, cavola e tturaccio,
E mmaritozzo, e cannella, e ppipino,
E ssalame, e sarsiccia, e ssanguinaccio.
Poi scafa, canocchiale, arma, bbambino:
Poi torzo, cesscimmano, catenaccio,
Mànnola, e mmi’-fratello piccinino.
E tte lascio perzino
Ch’er mi dottore lo chiama cotale,
Fallo, asta, verga, e mmembro naturale.
Cuer vecchio de spezziale
Disce Priapo; e la su’ mojje pene,
Seggno per dio che nun je torna bbene.
Roma, 6 dicembre 1832

Note:
Ciscio è sinonimo di uccello; con pennarolo si intende l’astuccio per le penne d’oca; asperge=asparago; il canaletto è lo strumento utilizzato per raccogliere riso e legumi; il torciorecchio è un listello di legno; la cavola è il rubinetto delle botti; mmaritozzo sorta di panino; mannola=mandorla;

“L’Origine du Monde”, Gustave Courbet, Museo d’Orsay, Paris.

la Madre de le Sante
Chi vvò cchiede la monna a Ccaterina
Pe ffasse intenne da la ggente dotta
Je toccherebbe a ddì vvurva, vaccina,
E ddà ggiù co la cunna e cco la potta.
Ma nnoantri fijjacci de miggnotta
Dimo scella, patacca, passerina,
Fessa, spacco, fissura, bbuscia, grotta,
Freggna, fica, sciavatta, chitarrina,
Sorca, vaschetta, fodero, frittella,
Ciscia, sporta, perucca, varpelosa,
Chiavica, gattarola, finestrella,
Fischiarola, quer-fatto, quela-cosa,
Urinale, fracosscio, ciumachella,
La-gabbia-der-pipino, e la-bbrodosa.
E ssi vvòi la scimosa,
Chi la chiama vergoggna, e cchi nnatura,
Chi cciufèca, tajjola, e ssepportura.
Roma, 6 dicembre 1832

Note: vaccina è una fusione di vagina e vacca; varpelosa sta per valle pelosa; la gattarola è la piccola apertura nella porta che consente il passaggio dei gatti; perrucca=parrucca; ciumachella= epiteto affettuoso, piccola lumaca; per cciufèca s’intende qualcosa di sgradevole.

Ma, per quanto riguarda gli organi sessuali, vi sono molte altre denominazioni dialettali, colloquiali, familiari o volgari. Alcune di esse affondano le radici nella notte dei tempi, altre sono di più recente creazione e possono essere a tutti gli effetti considerate dei neologismi. Ne elenco sotto, alcune fra i più noti, in ordine alfabetico, prima relative al pene e poi alla vagina.

A
Abbacchio; Acello; Adamo; Aggeggio; Aguzzapaperi; Alabarda; Alberello; Albero della cuccagna; Alosio; Alzabandiera (si riferisce più propriamente all’erezione mattutina o semplicemente all’erezione); Amendola; Ammennicolo; Anaconda; Anguilla; Arma; Armando; Arnese; Articolo per signora; Asciugamano delle serve; Asperge; Asso; Asso di bastoni (Napoli), Asso di mazze (Ragusa); Asta; Attaccapanni; Attrezzo; Augello; Avvoltoio; Azzittamonache.
Azzittapreti.

B
Babà; Babbacammello; Babblione; Bacchioloscopio; Bachiono; Badile; Badurlo; Bagara (trapanese); Bagiano; Bagigio; Baldassarre; Banana, Bananone; Baobab; Barbagianni; Barracuda; Bartolo; Barzo, Barzotto; Basano; Bastone; Batacchio; Batanga; Battagliùn (calabrese); Battocchio; Bau; Bazzo; Bazzuca; Becca; Bega; Belàn, Belin o Belino (ligure); Bello; Benbenbigolo; Benigno (Catania); Bestia; Biberone; Bicchio; Bicio (veneto); Bietta; Biff; Bigatto; Big Bamboo; Big Bang; Bighe; Bignamone; Bigol, Bigolo, Bìgul (lombardo e friulano); Billo; Bimbin (triestino); Bindolùn (piemontese); Birello; Biri (Nord Italia); Birillo; Birimbobirambo; Bischero (toscano); Biscio, Biscione; Biscotto, Biscottone; Bisdiffo; Bisquit; Bitti; Blekedeker; Bocchettone; Branda, Brando; Branzino; Brittola; Brocca; Brufolo; Brustolone; Bruzzo; Busceddu.
Bernarda; Belìn (dialetto ligure); Bignola (termine piemontese); Böcc (termine ticinese).

C
Cacchio (indica il germoglio di una pianta); Cagnolu (catanzarese); Calandra; Calomba; Canna; Capitano; Capitone senz’e recchie (napoletano); Cece (denominazione dialettale paganese); Cedda (catanese); Cefalo sguarramazzo (napoletano); Cella (abruzzese e marchigiano), Cello (centro-marchigiano); Cetriolo; Chiccadroxia o Chichillitta (cagliaritano indica il pene dei bambini); Chigno; Chillitone (cagliaritano indica un pene grande); Ciaramedda o Ciaramita (messinese); Ciavarello; Cicciallegra; Ciccio (veneto); Cicella (riferito al membro dei bambini delle dimensioni di un piccolo legume); Cicia, Cicione (Ragusa; Ciciniello (per pene piccolo,in napoletano è il pesciolino appena nato); Ciddone (foggiano e andriese); Cidduzza (pene piccolo, in catanese, usato per indicare il membro dei bambini); Cillone; Cincio; Ciocca (da ciocco di legno); Ciòla (barese), Ciolla (Reggio Calabria e Ragusa), Ciollazza, Ciollone; Cioncia (crotonese); Cioppa; Ciota (Nicotera, Crotone, Savona, e Sicilia); Cippa (da “ceppo”, anche “ceppa”); Ciuccio; Ciufello (abruzzese); Coa (bassanese); Coda (bellunese); Comarello (“cetriolo”); Coso, Cosetta; Creapopoli (Empoli), Creapopolo (Gallarate quasi totalmente in disuso); Crescinmano; Cucco; Cumpàgno mijo (campano, “il mio amico”); Cupolone (romanesco).
Cecca; Cestunia (espressione napoletana che significa propriamente tartaruga); Chella che guarda ‘n terra (dalla smorfia Napoletana); Chitara (dialettale arcaico trentino); Chitarrina ; Cianno / Cionna / Ciunna / Ciunno / Ciomma; Ciuccia (espressione abruzzese); Conchiglia; Cocchia (espressione centro-marchigiana); Connu, Cunno, Cunnu.

D
Daga; Dami (toscano); Dodda (Sardo dorgalese); Dindolino; Dondolino.

E
Egli; Esso; Estensibile.

F
Fagiano; Fallo; Fava; Finferlo (veneto); Fiocchettin; First; Flamberga; Flauto di carne; Flauto di pelle; Fratello, Fratellino (dipende dalle dimensioni); Fratimo (salentino); Frat’ma Giorg’ (“mio fratello Giorgio”, calabrese); Fravaglio (napoletano); Fraone, Fravone (napoletano, intende principalmente il “glande”); Fringuello; Fucile; Funchia, Funghetto, Fungia; Fusbana.
Faddacca (espressione siciliana) Fagiana; Farfalla; Farfallina; Fessa, Fissa; Ferita; Fia (toscano); Figa (espressione genericamente del nord Italia); Filippa; Figazza; Fiorellino; Foca; Fodero; Folaga (espressione ferrarese); Fregna (espressione romana-abruzzese e marchigiana); Fresca (espressione umbro-marchigiana); Frice (Friulano); Fritola (espressione veneta, da frittella); Fuinera (milanese); Fiora (espressione veneta); Fungia (alto-lombardo).

G
Gelato; Gemello siamese; Gigio; Gingillo; Gio; Gioiello; Gomarello (“cetriolo”); Gommone; Grillo; Gruengo (tarantino).
Galleria; Gnacchera; Gnagna; Gnocca (dalla forma dello gnocco); Gnugna, Guersa (o Sguersa, Genova); Grotta.

H
Hot dog.

I
Incursore calvo; Immane dardo; Irtam (nome originario della cultura sannita).

L
Liben (milanese); Lilli, Lillo (fiorentino); Lucertolone; Luganega; Lui.
Lallera (fiorentino).

M
Mago; Mànego (veneto); Manfano (livornese); Manganello; Mangusta; Manico, Manico di Carne; Manübri (milanese), Manubrio; Marcantonio; Margiale (salentino); Marra (calabrese); Marruggio (messinese); Mastazzolu; Mastellone; Mastino; Mazza, Mazzarello (napoletano); Mazzuolo; Mella (ticinese); Membro (termine proprio della lingua italiana); Mentula (latino); Meregola; Merlo; Micciu (calabrese); Mester (bergamasco) Minca (Sardo campidanese), Minchia (siciliano e calabrese), Mincia (sassarese), Mìncie (gaetano), Mincra (sardo nuorese); Minella; Minipimer; Mitulo (perugino).
Minchia (sicilano e calabrese); Mona, Monazza (espressione usata in Veneto, Trentino e in Friuli-Venezia Giulia); Mussa (espressione ligure).

N
Natta (toscano); Nerbiu (Sardo campidanese), Nerbu (calabrese); Nerchia; Nerv (sanseverese), Nervo.

O
Organo genitale maschile (termine proprio della lingua italiana).

P
Pacco; Padùlo; Pene (termine proprio della lingua italiana); Pesce (napoletano); Pilloni e varianti (cagliaritano); Pirla; Pisello; Pistola e varianti (Milanese).
Passera, Passerina (e varie altre declinazioni); Patacca (diffuso in Romagna); Patata, Patatina; Patonza; Pelo; Pelosa; Pertuso (napoletano); Piccione (dialetto barese); Pilu (Calabria meridionale e Sicilia nord-orientale); Pirla (dialetti di area lombarda ed emiliana); Pisella (espressione familiare); Potta (dal latino puta); Po’ta (dialetto bergamasco e bresciano; Purchiacca (dialetto Napoletana dall’etimologia greca “buco purpureo”); Pucchiacca (Espressione dialettale Napoletana dall’etimologia greca “valle di fuoco”).

S
Salame, Salsiccia (così nella traduzione in alcuni dialetti d’Italia), Shuttle (megalomane), Sira (cagliaritano).
Sgnacchera (toscano illustre); Sorca, Sorcia; Sticchio (etimologia latina da Osticulum, piccola bocca).

T
Tana; Topa.

U
Uccello (si chiama così, nella traduzione, in molti dialetti del nord).
Udda (campidanese e sassarese).

V
Vermiceddu (Siciliano).
Vagina (è il nome corretto in lingua italiana, riferentesi più alla di una parte interna dell’organo genitale femminile); Vergogna (riferito in generale ai genitali, sia maschili che femminili); Vulva (è il nome corretto, in anatomia ed in lingua italiana, dei genitali esterni femminili).

redazione