Gattuso-Napoli, addio che fa rabbia: Champions alle porte, svolta Osimhen

Il calcio è spietato ovunque, in Italia un po’ di più. Esistono piazze più o meno esigenti di altre, società più conservatrici ed altre che sembra non vedano l’ora di stravolgere tutto, anno dopo anno. Con grande dispiacere, il Napoli fa parte dell’ultima delle categorie citate. Dispiace perchè il lavoro svolto nell’ultimo decennio dalla società partenopea è stato eccellente, ma ogni stagione si chiude sempre con degli strascichi. Piccole incomprensioni tra area dirigenziale e allenatore che non fanno altro che gettare al vento un lavoro (quasi sempre) ben fatto. Gattuso-Napoli è un legame che senza dubbio si scioglierà a fine stagione, quando con buona probabilità gli azzurri saranno qualificati alla prossima Champions League, raggiugendo l’obiettivo stagionale (mancano 6 punti).

Gattuso/ Fanpage.it

Gennaro Gattuso è stato fatto fuori da mesi (dopo Verona), quando il Napoli non girava come doveva. A metà stagione, la squadra sembrava essersi smarrita, le assenze erano molte e Gattuso non riusciva a trovare la quadra. A quel punto pensieri, considerazioni e dubbi erano probabilmente comprensibili da parte di una società che vorrebbe dare la scossa, ma ci sono dei limiti. La dirigenza non ha minimamente pensato di tutelare la figura del suo allenatore, in un momento di palese difficoltà.

Sondare Benitez e altri può starci (è una conseguenza del gioco), ma farlo senza filtri, lasciando il solo Gattuso allo sbaraglio di avversario e stampa in un momento delicato, è inaccettabile. Gattuso-Napoli è un legame che non va in frantumi solo per questioni di campo dunque, ma anche per certi comportamenti non graditi da entrambe le parti. Gattuso chiedeva più fiducia e tutela, De Laurentiis non ha mai amato personalità forti, capaci di esporsi senza problemi, cosa che ovviamente Rino Gattuso fa.

Nella storia Gattuso-Napoli, Rino sembra aver pagato il prezzo di una piazza difficile come quella partenopea, affrontata a testa altissima ma da solo. Quando il tecnico calabrese dice “Prendo schiaffi ogni giorno, si smanetta tanto”, non serve aggiungere altro per capire lo stato d’animo dell’ex Milan.

Gattuso e De Laurentiis/ calciomercato.com

Sinceramente, sarà un peccato vedere rompersi un giocattolino del genere a fine stagione. È un addio che fa sicuramente rabbia perché poteva essere gestito meglio, doveva esserlo. Sfiduciare in questo modo un allenatore è stato eccessivo, irrimediabile. Gattuso l’anno prossimo non siederà sulla panchina del Napoli, troppo orgoglioso anche solo per tentare di ricucire uno strappo non più ricomponibile. È un peccato, perché qualcosa di buono si era già visto, dei segnali di un Napoli competitivo erano stati avvertiti molto prima di oggi, non a caso quando il gruppo era al completo.

No, non diamo alle assenze il ruolo di unico problema al calo del Napoli avuto in Inverno, ma è evidente che questo sia stato un fattore che ha inciso, anche parecchio. Il gruppo di Gattuso a inizio stagione era una squadra splendida, capace di offrire un gioco poco comune in Serie A. Poi arrivano gli ostacoli, i pesanti stop di Mertens e Osimhen su tutti, le difficoltà (per tutti) di giocare ininterrottamente da due stagioni senza pause. Aggiungiamo anche evidenti problemi personali per l’ex allenatore del Milan, su cui ovviamente non entreremo.

Composto in maniera ottimale da Giuntoli e De Laurentiis stesso, quando è al completo il Napoli di Gattuso ha dimostrato di essere una squadra dominante, forte. Giocare con o senza Osimhen per questa squadra fa tutta la differenza del mondo, avere a disposizione i colpi di Dries Mertens o non averli, anche questo, deve necessariamente incidere sui risultati. Una volta risolti in buona parte i problemi di infermeria, Gattuso e la squadra hanno iniziato a volare. Cento gol, di cui 83 in Serie A in 36 partite, non riesci a farli se non sei forte.

Napoli/ Sky Sport

Questa è una squadra che deve avere dei rimpianti, perché sta dimostrando di valere i piani altissimi della classifica. Fa rabbia, perchè c’è la sensazione che con i movimenti di Osimhen tutto l’anno il Napoli potesse essere una mina vagante per tutti, Inter compresa. La qualità poi, non manca di certo: Zielinski, Insigne, Koulibaly. Questa è una squadra di alto livello! Il Napoli è stato sfortunato, ed è un peccato che la società non abbia avuto la pazienza, i modi e le accortezze necessarie nei confronti di un uomo (prima che allenatore) con pochi eguali nell’ambiente, che doveva dare di più ma soprattutto essere aiutato maggiormente.

Letteralmente scaricato via, se guardiamo solo al campo la colpa di Gattuso è quella di non essere riuscito a fare di necessità virtù, in un momento dove la sua rosa era ridotta ai minimi termini. Una volta terminata la stagione, per Rino Gattuso dovrebbero aprirsi le porte della Fiorentina, per il Napoli possibile l’impiego di Spalletti, grandissimo allenatore. La questione Gattuso-Napoli è quella di un addio paradossale, evitabile, da cui però il tecnico calabrese ne esce a testa altissima. Avanti il prossimo!

Marco Cavallaro