Eliana Michelazzo, dopo il Prati-Gate, si dà alla musica

Quando si pensa che il trash italiano possa aver raggiunto il limite massimo, che nulla al mondo potrà più stupirci, arriva sempre una nuova ondata di cafonate per riportarci alla realtà. Certo, il fenomeno Pamela Prati più che un’onda sembrava uno tsunami, e pare proprio che dopo tutto questo tempo continui ancora a far danni. Eliana Michelazzo, dopo tanto clamore mediatico e tante figure imbarazzanti, è pronta a raccogliere i frutti della sua fatica erculea.

Sembra che l’ex manager della Prati abbia finalmente deciso di cambiare carriera e darsi alla musica. “Riparto da Me”, il primo singolo della nuova artista, uscirà il 29 Novembre, e si sente già profumo di successo. Già dal titolo si intuisce il valore poetico della canzone, se non fosse che dal decadente allo scadente il passo è breve. Il testo narra le vicissitudini della povera Michelazzo nello scandalo Prati-Gate, e della sua storia d’amore con un uomo che non esiste

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Pamela Prati, Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo: le protagoniste dello scandalo Prati-Gate

La Michelazzo riparte dal trash

Mi ha tratta in inganno, lo sapevi che mi fidavo, lo sentivi che poi cedevo, capivi che mi innamoravo. No caro no, non ci ricado più, mi rialzo in piedi e non esisti più” questo il tenore del brano in cui la Michelazzo si rivolge al suo amore perduto. E per non farci mancare nulla, tira in ballo anche la Perricciolo, dicendo “Tu eri mia sorella, hai giocato con i mie sentimenti”.

Nel video musicale, pubblicato sul suo profilo instagram, la Michelazzo interpreta se stessa nel momento in cui si è resa conto che Simone Coppi non esiste. Si accascia, piange, il trucco le cola dagli occhi, mentre prende a schiaffi il telefono. Una sceneggiata coi controfiocchi che ricorda in modo allarmante la crisi di pianto avuta mesi fa al Non è la D’Urso. Che dire, menomale che non ha scelto di fare l’attrice.

Forte del suo talento musicale, decide addirittura di fare un appello ad Amadeus per farla salire sul palco dell’Ariston a Sanremo 2020, “Magari, sarebbe bellissimo!”. A questo punto non mi stupirei neanche se vincesse il leone d’oro, in fondo, dopo tutto quello che è successo, sia lei che la Perricciolo hanno avuto tutti i riflettori, le feste e gli studi televisivi che desideravano. Missione compiuta!

Ancora una volta, situazioni simili ci fanno chiedere a cosa serva il talento (quello vero), la fatica, il voler essere una persona corretta, in un paese che, nonostante le belle parole, finisce sempre per premiare la disonestà, la raccomandazione, e in generale, la totale assenza di pudore. Citando la mitica Alda D’Eusanio: “Siamo un popolo di tafazzari!”