Ecco perchè leggere “Addio fantasmi” di Nadia Terranova

“Addio fantasmi” di Nadia Terranova è uno dei dodici finalisti selezionati per il Premio Strega.

Dopo il grande successo di “Gli anni al contrario” e una serie di pubblicazioni di libri per ragazzi, la Terranova, classe ’78, torna in libreria per Einaudi Stile Libero con una storia in cui il passato si rimescola col presente per mettere un punto e costruire lo stesso presente che diventerà futuro. Il libro è diviso in tre parti: “Il nome”, “Il corpo” e “La voce”.

In “Addio fantasmi” si racconta di Ida Laquidara, oramai sposata e trasferitasi a Roma, che riceve una chiamata dalla madre, intenzionata a sistemare la casa di Messina per venderla.

Il ritorno nella terra d’origine e nella casa natale, porta Ida a ricordare l’infanzia e l’adolescenza e soprattutto gli anni passati con la presenza di un padre depresso e con l’assenza dello stesso padre che un giorno è andato via senza ritornare o dare sue notizie. Il libro è un continuo passato e presente che si intrecciano nella mente di Ida che cerca di fare i conti con i momenti dell’adolescenza, con il silenzio assordante di una madre presente ma evasiva e con un presente difficile da vivere per non sentirsi ancora risolti. È frugando tra gli oggetti del suo passato e della sua famiglia che Ida prova a trovare delle ragioni, non senza confrontarsi finalmente con la madre scoprendo solo a fine libro se davvero il passato può essere accantonato per il presente.

Sulla nascita de “Addio Fantasmi”, l’autrice ha raccontato: “Poi una notte, nella casa di Messina (che è la cosa più autobiografica del libro, quella di Ida è esattamente creata sulla mia casa di Messina), una notte un po’ allucinata in cui avevo un sacco di pensieri, ho cominciato a scrivere quelle pagine che ora sono intorno a pagina trenta e che per tanto tempo costituivano l’incipit. Pensavo di scrivere un monologo teatrale o un racconto.

Sentivo che volevo raccontare quella casa e una donna dentro quella casa con un’assenza che era quella del padre. Poi, invece, non l’ho finito quella notte e ho continuato a tornarci su e dopo qualche mese mi sono accorta che era la storia che volevo scrivere. E allora ho costruito intorno.

Cosa faccio con questo io drammatico che mi somiglia così tanto? Da subito, dalla prima riga avevo voluto lavorare su un padre scomparso e non morto perché mi sembrava che la scomparsa condensasse meglio quel senso di assenza che volevo raccontare, di sospensione della possibilità di elaborare il lutto. Devo aggiungere che ho deciso che potevo fare due cose: spostare questo io altrove, facendone una cosa quasi fantascientifica, oppure indossare totalmente l’apparenza dell’autobiografismo, in modo da avere una voce che mi calzasse molto comoda, che fosse mia, e allo stesso tempo poter anche inventare. Ho scelto la seconda strada. Ho scelto non solo di non nascondere ma di esaltare questa sovrapposizione scegliendo un personaggio che vive a Roma, che scrive di mestiere, che torna a Messina, e di utilizzare totalmente la prima persona. Rispetto a Gli anni al contrario, che era in terza persona, era un’esperienza completamente diversa dire io”.

“Addio fantasmi” è un libro sul peso di un’assenza, ancora più importante come quella di un padre nella vita di una figlia. Nadia Terranova riesce a rendere con una scrittura elegante il vuoto lasciato da un padre ed allo stesso tempo l’importanza di relazionarsi con la propria sofferenza e la propria terra d’origine. Uno degli scrittori contemporanei italiani più importanti quale Domenico Starnone ha speso solo parole di compiacimento per la Terranova, la quale è riuscita a scrivere un libro cerebrale ma anche corposo con il quale il lettore empatizza da subito senza mai stancarsi o decidere di smettere, se non una volta giunto alla fine.
Buona lettura!

Sandy Sciuto