Dodici anni di luci e ombre: l’Italia torna ai Mondiali di Basket

Il ritorno della Nazionale italiana di basket ai campionati del mondo è stato accolto con grande entusiasmo dal movimento cestistico del nostro paese. Quest’estate gli Azzurri voleranno in Cina per disputare la prima competizione intercontinentale da dodici anni a questa parte.

È infatti dal Mondiale giapponese del 2006 che gli azzurri non escono dai confini europei per partecipare ad una competizione ufficiale, due anni dopo l’indimenticabile medaglia d’argento alle Olimpiadi. Erano anni d’oro quelli per i nostri giocatori migliori, i più esperti (Basile, Pozzecco, Marconato) si accasarono in prestigiose squadre europee mentre i giovani talenti (Bargnani, Gallinari, Belinelli) venivano scelti anno dopo anno per giocare in NBA.

Ma se da un lato i nostri giocatori davano grande credibilità al movimento cestistico italiano, dall’altro la Nazionale annaspava mancando la qualificazione ai Giochi Olimpici di Pechino 2008 e agli Europei dell’anno successivo.

L’Italia fallisce la qualificazione anche in vista di Eurobasket 2011, solo l’allargamento del torneo da 16 a 24 squadre (deciso dopo il termine delle qualificazioni) permette agli Azzurri di partecipare all’Europeo ma i risultati sono impietosi: 1 vittoria e 4 sconfitte, fuori al primo turno.

Guidata dal neo capitano Luigi Datome la Nazionale sembra risorgere durante gli europei del 2013 e del 2015, venendo in entrambi i casi sconfitta dalla Lituania mentre nel 2017 la corsa azzurra è stata fermata dalla Serbia ai quarti di finale.

Ma la qualificazione a Mondiali e Olimpiadi passava sempre per un piazzamento agli Europei e l’Italia questo piazzamento non lo raggiunge da quando ottenne la qualificazione olimpica conquistando il Bronzo europeo nel 2003 (l’Italia ha partacipato al mondiale nipponico grazie ad una wild card).

Il nuovo sistema di qualificazione ha però rimescolato le carte scatenando non poche polemiche nell’ambiente: per andare ai mondiali non si passa più dagli europei ma da un torneo di qualificazione spalmato su più finestre nel corso della stagione, con la conseguente impossibilità di vedere in campo i giocatori che disputano NBA ed EuroLega.

In pratica, e questo discorso riguarda tutte le Nazionali, il gruppo azzurro che parteciperà ai Mondiali sarà molto diverso da quello che ha ottenuto la qualificazione.

Gallinari, Belinelli, Datome, Melli e Hackett dovranno integrarsi al meglio quest’estate nel gruppo che Coach Meo Sacchetti ha costruito, altrimenti il lavoro fatto in questi due anni andrebbe sprecato.

Il ritorno dell’Italia ai Mondiali rappresenta quindi il culmine di un periodo durato oltre dieci anni di ricostruzione. Dopo una prima fase in cui i risultati sportivi non solo non arrivavano, ma erano persino impietosi, i nostri giocatori hanno vinto partite importanti contro avversari prestigiosi ritrovando negli ultimi anni un grado di competitività che permetterà di arrivare pronti, sulla carta, all’appuntamento iridato.

L’Italia è fuori da ogni pronostico di vittoria, tuttavia per molti giocatori – Belinelli Gallinari e Datome su tutti – la rassegna cinese rappresenta una delle ultime opportunità per ottenere un risultato importante in Nazionale. Per non parlare poi dei giocatori che queste Qualificazioni le hanno giocate: Pietro Aradori, Alessandro Gentile, Amedeo Della Valle, Bryan Sacchetti, Ariel Filloy, solo per citarne alcuni che probabilmente in Cina ci saranno. Sono affamatissimi di vittoria e lo hanno dimostrato negli ultimi anni.

Il formato del Mondiale è identico a quello dei Mondiali di calcio (32 squadre divise in otto gironi da quattro con le prime due di ogni girone che accedono alla fase ad eliminazione diretta) e se, come detto, la vittoria è un’utopia – fermare gli Stati Uniti è un’impresa per tutti – la corsa al podio è più aperta che mai e con un po’ di fortuna non è detto che non si possa arrivare in fondo.

Ma questa è un’altra storia, e se ne riparlerà quest’estate.

Dopo anni di sofferenza sportiva l’Italia si riaffaccia su un palcoscenico mondiale e per i tifosi Azzurri è l’unica cosa che conta!