DADI_Shop: il primo negozio gestito da ragazzi con Sindrome di Down

Lo scorso 8 ottobre, alla vigilia della Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down, a Padova è stato inaugurato “DADI_Shop”, il primo negozio gestito da ragazzi con Sindrome di Down.

Aperto all’interno del centro commerciale di “Il Bacchiglione” di  Selvazzano -Tencarola, nella città veneta di Padova, si tratta di un negozio di articoli da regalo, la prima realtà commerciale al dettaglio dove ragazzi down, affiancati da operatori specializzati, gestiranno il rapporto con i clienti. Si tratta di un progetto innovativo promosso dalla Cooperativa Vite Vere – Down DADI, una Onlus che da anni si impegna a sostenere ciascuna persona con Disabilità Intellettiva, permettendo loro di vivere una vita il più possibile autonoma, sia dal punto di vista occupazionale, che abitativo e affettivo-relazionale. Grazie alla collaborazione di Alì Supermercati, che ha messo a disposizione in comodato d’uso gratuito lo spazio espositivo all’interno del centro commerciale, “DADI_Shop” diventerà il primo punto vendita permanente di artigianato e oggettistica realizzato da persone Down nella grande distribuzione.

Scoperta nel 1866 da John Langdon Down, la Sindrome di Down è una malattia di origine genetica, causata dell’esistenza di una copia in più del cromosoma 21 nel DNA e per questo definita anche con il nome “Trisonomia 21”.  Anche se non esiste un registro ufficiale, diverse analisi indicano una crescente diminuzione di casi dovuti, in gran parte, al ricorso all’interruzione di gravidanza in seguito ai test di diagnosi prenatale. Secondo le statistiche, infatti, nasce un bambino Down ogni 1200. Da un punto di vista clinico la sindrome di Down si manifesta generalmente con un ritardo nella capacità cognitiva e nella crescita fisica e con particolari caratteristiche del viso e del corpo, anomalie causate da un eccesso nell’espressione di quei geni presenti nel cromosoma 21.

Pur condividendo lo stesso “difetto” genetico le persone Down non sono tutte uguali e le manifestazioni della malattia variano da individuo ad individuo. Secondo gli esperti le differenze dipendono da fattori costituzionali, dal tipo di educazione ricevuta in famiglia e a scuola, dalla presenza o meno di servizi specifici sul territorio. Ed è proprio su questi “servizi” che si dovrebbero concentrare le politiche in favore delle persone con sindrome di Down. La Giornata Nazionale, che si celebra ogni seconda domenica di ottobre da oltre dodici anni, si pone l’obiettivo di promuovere una cultura della diversità, abbattere i pregiudizi, difendere i diritti delle persone con sindrome di Down e favorirne l’autonomia e la piena inclusione nel contesto sociale nel quale vivono.

La piena inclusione delle persone con sindrome di Down passa anche dallo sguardo degli altri, dai pregiudizi della società e dalle possibilità che vengono loro offerte: a questi temi che è stata dedicata quest’anno la Giornata Nazionale, promossa dall’Associazione CoorDown Onlus, che dal 9 ottobre, con la vendita di messaggi di cioccolato, realizzati con cacao proveniente dal commercio equo e solidale, ha dato avvio ad una compagna di raccolti fondi, utilizzati per finanziare i progetti di autonomia organizzati sul territorio e dedicati a giovani e adulti con sindrome di Down.

Inclusione sociale da un parte, e ricerca scientifica dall’altra, per cercare di comprendere una patologia che ancora non è del tutto chiara e trovare un modo per tamponarne l’effetto e fare in modo che la sindrome abbia il minor impatto possibile.