La notte del 13 novembre 2017 il calcio italiano ha toccato il punto più basso della sua storia negli ultimi cinquant’anni. La mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018 furono l’emblema del fallimento sportivo di una Nazionale più che vincente, seconda solo al Brasile come Coppe del Mondo sollevate al cielo. L’Italia ha preso uno schiaffo tremendo contro la Svezia ma poi, con molta pazienza e grazie al lavoro delle persone giuste, ha saputo costruire un piccolo gioiello dalla maglia azzurra. Il piccolo capolavoro di Mancini, che punta a diventare grande.
Il ct vero valore aggiunto?
Roberto Mancini, tra i migliori manager in Europa da anni, parlano i numeri. Dopo 44 anni di astinenza consegna una Premier League alla Manchester azzurra, prima però pone addirittura le basi per l’Inter che vincerà tutto. Un allenatore vincente e di spessore internazionale, oltre che coraggioso. Lanciare in azzurro un semisconosciuto come Nicolò Zaniolo, prima ancora che esordisse con la Roma, è stato un segnale clamoroso verso tutto il calcio italiano, oltre che intuizione pazzesca considerando ciò che è (ma soprattutto che potrebbe diventare), il calciatore giallorosso. Mancini ha portato anche il gioco, molto pragmatico nelle ultime uscite, ma efficace. Ma non solo, il merito più grande dell’ex Lazio (insieme ad uno staff di spessore) è quello di aver creato un gruppo solido. Il commissario tecnico, più gestore che allenatore, deve fare esattamente questo.
Il gruppo
Legge del calcio, saper costruire un gruppo unito aumenta sensibilmente le possibilità di migliorare. L’Italia di Mancini, sotto questo aspetto è al momento tra le Nazionali migliori in Europa. Proprio durante gli ultimi match delle qualificazioni ai Mondiali di Qatar 2022 ad esempio, abbiamo visto i campioni del mondo in carica (la Francia), avere evidenti problemi all’interno dello spogliatoio. Martial che non stringe la mano a Mbappè, la discussione tra lo stesso Kylian e il compagno Lemar all’interno del campo. Piccoli episodi, che in una squadra non abituata a giocare insieme possono fare la differenza, in un senso o nell’altro. Gli azzurri, a differenza della gestione Ventura o fine Prandelli, adesso sono un gruppo forte, coeso e che va tutto unito verso una sola direzione.
Aspettative troppo alte?
Adesso arriverà l’Europeo, dove la squadra di Mancini si candida per fare benissimo. Dopo 25 risultati utili consecutivi (eguagliato Lippi), l’Italia ha aumentato sensibilmente le aspettative intorno a sè, nel caso fossero diminuite in qualcuno. Oltre che giocare bene al calcio, gli azzurri hanno delle individualità importanti, in ogni reparto. Noi italiani sottovalutiamo un po’ tutto ciò che abbiamo per natura, ma va ricordato che l’Italia ha a disposizione la scarpa d’Oro Ciro Immobile, oltre ad una serie di talenti come non si vedevano da tempo. Gli azzurri dunque possono vincere l’Europeo? Questa domanda l’ho fatta recentemente anche a Francesco Repice, noto radiocronista della Rai; Quasi stupito dalla mia domanda, Repice disse: “Non si deve temere nessuno, noi abbiamo 4 stelle sul petto, puntiamo sempre a vincere! ”
Come dare torto, le aspettative sono alte perchè siamo l’Italia, finalmente tornata in tutto il suo splendore. Gruppo, gioco e individualità: il piccolo capolavoro di Mancini è pronto a diventare grande.
L’INTERVISTA A FRANCESCO REPICE