Coronavirus e italiani: tra personale sanitario che si mette in malattia e 11.000 denunce

In Italia la situazione Coronavirus non sembra accennare a una tregua. Il monito di restare in casa riecheggia in TV, sui social e nelle strade dove le volanti della polizia locale e non solo ci ricordano come sia un nostro dovere restare serrati nel nostro domicilio e uscire solo per motivi veramente urgenti.
Questo evidentemente non è chiaro a molte persone, basti pensare che solo ieri sono state 11.000 le persone che sono state beccate in occasione dei controlli (più di 200.000) fatti a persone che hanno mentito alla polizia per giustificare i propri spostamenti. Gente che dichiarava di andare a prendersi cura di persone anziane (che sono risultate in ottima forma e soprattutto under 50) o gente che andava al supermercato a 20 km di distanza da casa: queste sono alcune delle giustificazioni fornite da persone che evidentemente non hanno capito di dover compiere il proprio dovere e di dover seguire le direttive dei DPCM volte alla lotta contro un virus che continua a mietere vittime.

E’ notizia di ieri che in Calabria, a Crotone 300 dipendenti si sono dichiarati in malattia, 151 appartengono al settore sanitario. Tra questi ci sono 91 infermieri, 33 medici e 17 operatori socio sanitari probabilmente spaventati dalla possibile espansione del virus anche dalle parti della Calabria dove già si contano 5 morti per coronavirus. Una scelta che ha causato indignazione anche in questo caso e si stanno valutando delle misure per “arginare” questo problema.
La responsabilità personale di ogni italiano in questo momento è fortemente chiamata in causa e ognuno di noi deve compiere la propria parte decidendo di seguire le indicazioni e cercando di contribuire in questa importante sfida che sta mettendo in ginocchio il nostro paese. Gli ospedali in Lombardia sono in seria difficoltà e hanno bisogno del contributo di tutti affinché non aumentino il numero dei pazienti.

Non sono necessarie le file ai supermercati (che generano assembramenti), perchè stato più e più volte ribadito che la filiera alimentare non subirà in alcun modo problemi e che tutti i supermercati rimarranno aperti e riforniti: messaggio importante ma che anche in questo caso non sembra ben compreso dai cittadini del Belpaese che si accingono a fare scorte e sottrarre cibo a chi ne ha più bisogno.

Fortunatamente a fronte di queste innumerevoli defezioni ci sono medici, infermieri, volontari e cittadini che ognuno con le proprie competenze sta facendo la propria parte in corsia o da casa e sono questi gli esempi positivi che mandano il corretto messaggio di un Paese che si rialzerà più forte di prima.

Andrea Calabrò