Come mangeremo in futuro, la rivoluzione dei menu funzionali e della dieta simbiotica

Concluse le festività è normale sentirci pesanti e fuori forma, il panettone non ha di certo aiutato la nostra dieta a base di frutta e verdure. Il benessere del nostro corpo, come sappiamo, dipende da numerosi fattori: nutrizione, attività fisica e stile di vita. Nel 2019 cosa mangeremo per sentirci pieni di energia e liberi dalle tossine?

Numerosi studi continuano ad indagare su forme di agricoltura e di conseguenza, diete alimentari, più attente all’ambiente circostante. Sembra proprio che sentiremo parlare molto in quest’anno di dieta simbiotica e ristoceutica.

L’agricoltura simbiotica va oltre il concetto di biologico proprio perché si parte dall’uso più razionale della chimica, ma anche al rispetto del biota microbico delle piante e del suolo che è l’elemento cardine della salute umana. Il principio di partenza è un nuovo metodo di coltivazione e di allevamento che si fonda sul rispetto della simbiosi tra terra, animali e uomo, per questo viene detta anche ecosimbiotica. Ciò significa che nel nostro carrello della spesa in futuro faremo più attenzione all’acquisto di prodotti, scartando quelli imballanti in plastica o cellophane, limiteremo l’acquisto ai soli cibi che realmente abbiamo intenzione di mangiare eliminando gli sprechi e scegliendo gli alimenti sulla base delle nostre caratteristiche fisiche e genetiche. Si tratta di un nuovo approccio che prevede una dieta pari a circa 2000/2.200 chilocalorie al giorno a persona che verranno raggiunte grazie ad una accurata scelta di alimenti. 

Il nome stesso rimanda alla necessità di riconnetterci al mondo naturale, la nuova dieta valorizzerà la simbiosi tra animali, terra e uomo, limitando gli sprechi di cibo (di origine animale) e l’abuso di alimenti densamente calorici, ricchi di grassi e zuccheri, a favore di un maggior consumo di frutta, ortaggi, piante officinali spontanee, funghi e alghe. Inoltre, per il 2019 è prevedibile, grazie alla ricerca scientifica italiana, un ulteriore aumento della produzione di alimenti funzionali made in Italy. Per quest’anno si attende una progressiva riduzione dell’estensione di terre arabili e da pascolo, mentre saranno promosse tecnologie per colture urbane, verticali e idroponiche e allevamenti di pesci in acquacoltura al fine di ottenere un ambiente simbiotico.

Parallelamente ad un processo personale che porterà ad una maggiore attenzione verso la propria alimentazione, si prospetta un’attenzione maggiore da parte di aziende e enti regionali nella somministrazione si propri utenti di veri e propri menu ristoceutici. Ospedali, mense scolastiche, ma perché no, ristoranti e hotel potranno volgere una maggiore attenzione alla selezione delle materie prime e alla creazione di un sistema integrato di “buona alimentazione simbiotica” che favorisca non solo benessere personale ma anche un sistema agro-sanitario innovativo e funzionale. Chissà qualche menu ristoceutico lo potremo trovare su Sluurpy!

Claudia Ruiz