Il cellulare compie 45 anni: qualche semplice regola per combattere la dipendenza

“Joel, this is Marty. I’m calling you from a cell phone, a real handheld portable cell phone”. Sono queste le parole pronunciate durante la primissima telefonata della storia con un prototipo di telefono cellulare. A pronunciarle è stato Martin Cooper, ingegnere americano di Motorola, il quale stupì passanti e giornalisti in un’affollata via di New York il 3 aprile del 1973. Il telefono si chiamava DynaTac, pesava circa un chilo e mezzo e la batteria aveva una durata di soli 30 minuti.

Oggi, il cellulare si appresta a spegnere 45 candeline. Durante questi anni, l’evoluzione della tecnologia mobile e l’avvento di internet ne hanno profondamente cambiato sia le caratteristiche tecniche ma anche e soprattutto il modo di utilizzo, modificando le nostre abitudini e il nostro stile di vita. Questa crescita esponenziale che ha trovato grande corrispondenza nella sensibilità delle persone ha tuttavia aperto la strada ad una modalità “always-on”, che vede gli utenti sempre connessi e raggiungibili in ogni momento della giornata. MioDottore – piattaforma leader al mondo specializzata nella prenotazione online di visite mediche e parte del gruppo DocPlanner – ha coinvolto uno dei suoi specialisti, la dottoressa Patrizia Mattioli, psicologa e psicoterapeuta di Roma, per fare luce sull’utilizzo dei dispositivi mobili e fornire utili suggerimenti pratici per mantenere un corretto equilibrio nella quotidianità.

Secondo l’esperta, l’uso dello smartphone ha portato con sé una serie di elementi positivi e di semplificazioni di diverse attività come l’accesso veloce a molteplici informazioni, la possibilità di rimanere facilmente in contatto con persone lontane e conoscerne di nuove. Il nodo da sciogliere riguarda l’attenzione da porre nei confronti di questi strumenti, per evitare che questi possano comportare la sostituzione della realtà con la vita online. Altro aspetto da considerare è il fatto che spesso dietro lo schermo ci si possa sentire più protetti e con meno freni inibitori lasciando spazio a comportamenti poco trasparenti. Lo scopo è quello di evitare che lo smartphone diventi l’unico modo o quello prevalente di imparare, comunicare o mettersi in relazione con qualcuno.

È evidente come i più giovani siano quelli che risentano maggiormente di questi fattori, con il rischio di esporsi agli effetti di eventuali abusi o usi impropri. Infatti, la dottoressa commenta: “I più giovani sono massicciamente presenti sui social network e quasi non usano più il cellulare per chiamarsi ma comunicano per messaggi via chat, immagini e melodie. Il fatto di poter essere in contatto potenzialmente sempre, rimpicciolisce gli spazi individuali e potrebbe interferire con il consolidamento dell’identità personale. Difficile dire quanto questo sia realmente un rischio e non piuttosto un’opportunità in considerazione dei rapidi cambiamenti che avvengono a livello sociale. Cellulari e rete avvicinano le persone ma lo fanno in modo distante, le relazioni che si stabiliscono o si mantengono unicamente nel virtuale sono relazioni incomplete.”

Come ovviare a questa problematica e quali sono le contromisure da prendere per combattere la dipendenza da smartphone?

Secondo la dottoressa, in alcuni casi, il digital detox è sicuramente un valido approccio, ma non è sufficiente da solo a risolvere eventuali problematiche; bisogna, infatti, tener conto di possibili ricadute qualora non sia stato indagato il motivo reale della dipendenza. È buona norma quindi stabilire delle regole attuabili da tenere come linee guida nella quotidianità:

  1. Scandire il tempo dedicato al virtuale con uno strumento esterno;
  2. Prima di avvicinarsi allo smartphone, domandarsi a quale bisogno si sta rispondendo e cosa succederebbe se non ci si potesse connettere;
  3. Costruire strumenti di barriera per arginare l’intrusività esterna (come l’arrivo di email o messaggi), ad esempio silenziando il telefono in certi orari della giornata.

È bene tenere a mente questi suggerimenti e ricordarsi di fare attenzione a mantenere sempre un corretto equilibrio nell’utilizzo del cellulare.

Giuseppe Forte