Case gratis in Trentino in cambio di volontariato, l’idea per ripopolare il paese

Luserna è un piccolo centro abitato situato a 1.300 metri sopra il livello del mare nell’altopiano trentino. Un luogo immerso nel verde delle montagne, ricco di flora e fauna selvatica, dove regna la tranquillità.
Un luogo che, visto il periodo storico e l’epidemia da Covid-19, potrebbe essere la soluzione a tutti i mali. Anche grazie al fatto che si sta cercando di sponsorizzare il più possibile lo smart-working. In questo modo io potrei abitare a Viareggio e lavorerei a Roma.
Il problema di Luserna è che ad oggi il paese è pressoché disabitato.

L’idea del primo cittadino

Il sindaco Luca Nicolussi Paolaz, ex alpino, di 47 anni, ha deciso di concedere gratis alloggi popolari sfitti — in molti paesi ce ne sono diversi, disabitati da anni — a coppie tra 18 e 40 anni, per almeno quattro anni. In cambio il Comune chiede “Atti di Volontariato” per aiutare a migliorare ed a tenere bene il Paese. Tutto per contrastare lo spopolamento e per migliorare la qualità della vita dei vecchi e futuri abitanti.

Nel 1961 la popolazione era di 642 persone, ora è dimezzata. Altri paesi hanno ad oggi la medesima situazione. Fierozzo oggi conta 480 abitanti. A Palù del Fersina sono 169 ed erano il triplo negli anni settanta.
Un esodo dalle montagne alle città che ha portato le prime a svuotarsi ed a divenire, in alcuni casi, paesi fantasmi. Un peccato per questi territori ricchi di tradizione, genuinità ed aria buona. Luoghi ideali dove decidere di far cresce i propri figli lontano dallo smog e dal caos delle città.

Le antiche tradizioni

Chiunque voglia trasferirsi a Luserna dovrà però rassegnarsi ad imparare il cimbro, un idioma germanico di origine bavarese diffuso storicamente in alcune zone del Veneto e, più tardi, anche del Trentino. Gli antichi coloni, portarono in questi nuovi territori le proprie tradizioni millenarie e la propria lingua.

Un’idea, questa del sindaco Nicolussi Paolaz, che potrebbe aiutare anche molte persone che, a causa del Covid-19, si sono rese conto di non voler più vivere in città caotiche ed in piccoli appartamenti, magari senza giardini o balconi e sono intenzionate e cambiare la loro vita.

Sharon Santarelli