Capolavori d’ingegneria: lo Stadio Nazionale di Pechino

Soprannominato “nido d’uccello” per la sua particolare conformazione, lo Stadio Nazionale di Pechino rappresenta una delle più grandi strutture in acciaio del mondo e sorge all’interno dell’Olympic Green, il modernissimo parco olimpico della capitale cinese. Il progetto per la realizzazione dell’impianto è stato affidato agli architetti svizzeri Jacques Herzog e Pierre de Meuron – gli stessi che si sono occupati della progettazione dell’Allianz Arena di Monaco di Baviera – con la collaborazione di ArupSport, del China Architecture Design & Research Group e dell’artista contemporaneo Ai Weiwei, il quale ha operato nelle vesti di consulente artistico.

L’effetto risultante è stato di grande impatto scenico e ha conferito allo stadio una forma a nido d’uccello (“bird’s nest”, in inglese); i lavori per la messa in opera sono partiti la vigilia di Natale del 2003 ed il costo complessivo si è aggirato intorno ai 400 milioni di euro. L’impianto è stato ufficialmente inaugurato il 28 giugno del 2008 e nello stesso anno ha ospitato le cerimonie di apertura e di chiusura delle Olimpiadi di Pechino, oltre a delle gare di diverse discipline dei giochi.

Lo stadio è composto da due differenti strutture, totalmente indipendenti e distanti tra loro circa 15 metri: l’anima interna in cemento rosso che ospita gli spettatori ed un telaio esterno in acciaio che rappresenta la copertura. Quest’ultima è costituita da una mastodontica griglia di elementi in acciaio, chiusa da uno strato di materiale semi-trasparente, l’etilene tetrafluoroetilene (EFTE). Si tratta di un polimero contenente fluoro, studiato per avere un’elevata resistenza alla corrosione in un ampio spettro di temperature. I vantaggi nell’utilizzo questo materiale plastico si sono rivelati molteplici: è infatti più economico, leggero e resistente del vetro, oltre a possedere delle buone proprietà da isolante.

Ventiquattro colonne, ognuna del peso di 1000 tonnellate, racchiudono l’anima interna dell’impianto. Nonostante l’aspetto complessivo dell’intera struttura non appaia estremamente schematico, ogni metà dello stadio è quasi perfettamente simmetrica.
Il progetto originario ha previsto la realizzazione di un tetto retrattile per ottenere un’arena chiusa in caso di necessità, tuttavia la sua costruzione fu abbandonata per far fronte alle spese già gravose e per alleggerire la portata complessiva dell’edificio in previsione di eventuali attività sismiche. La soluzione definitiva ha visto una lieve modifica alla sezione superiore del tetto per proteggere gli spettatori in caso di maltempo.

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La struttura è inoltre provvista di un funzionale sistema di protezione dell’interno dall’azione del vento e uno di recupero dell’acqua piovana; infatti, un collettore agisce continuamente ed è stato installato nelle vicinanze dell’impianto. I tubi adibiti al riscaldamento in inverno e alla climatizzazione in estate sono invece stati posizionati al di sotto del terreno di gioco. Questi accorgimenti, uniti all’ottimizzazione delle temperature e dei flussi d’aria, sono stati utili per aumentare la ventilazione all’interno.

Lo stadio nazionale di Pechino ha una capienza di 91 mila spettatori, poi ridotta a 80 mila al termine dei giochi olimpici, in seguito a dei lavori di ridimensionamento. La superficie complessiva è di circa 250 mila metri quadrati, la larghezza di 220 metri e la lunghezza di 330; la copertura sfiora i 70 metri di altezza mentre la sede più lontana dal centro del campo dista circa 140 metri. Uno dei dati più significativi riguarda la quantità di acciaio impiegato per la costruzione: ne sono stati utilizzati circa 45 mila tonnellate.

Dopo i giochi olimpici e paralimpici del 2008, lo stadio è stato teatro di diverse manifestazioni sportive internazionali, rappresentando una risorsa fondamentale e lo spazio pubblico più importante della città. Ha ospitato tre edizioni della Supercoppa Italiana, l’edizione 2009 della Race of Champions e i campionati del mondo di atletica leggera del 2015. Il prossimo appuntamento di rilievo saranno le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali che si terranno nel 2022 proprio a Pechino.

Giuseppe Forte