Crediti: Scatti di Gusto

Bologna, nasce la prima osteria “Vâgh íñ ufézzí”, dove il tempo nell’era coronavirus diventa denaro

A Bologna nasce la prima osteria a tempo,  Vâgh íñ ufézzí, un posto, in pieno centro a Bologna, dove il tempo diventa denaro. Per superare le limitazioni imposte dal Coronavirus al mondo della ristorazione, come i posti calmierati e distanziati, Mirco Carati e Antonella De Sanctis hanno deciso di lasciarsi ispirare dall’antica tradizione bolognese. Come racconta Francesco Guccini nel suo ultimo libro autobiografico, in via del Pratello alla fine della seconda guerra mondiale aprì Il Ghitton: la cuoca serviva solo pasta e fagioli e si pagava a tempo, del tipo “Dieci minuti di pasta e fagioli grazie!” Ogni commensale infatti doveva specificare per quanti minuti avrebbe mangiato e la ciotola sarebbe stata riempita di conseguenza. “Volevamo dare un valore al tempo trascorso a tavola, che nella contingenza degli ultimi mesi è diventato molto prezioso per chiunque si trovi a gestire un locale di dimensioni ridotte come il nostro. Possiamo ospitare al massimo 12 persone. La permanenza al tavolo, dunque, va regolata con più rigore, senza per questo inficiarne l’esperienza e la nostra cucina, abbiamo deciso di provare una strada senza dubbio originale che consentirà a più persone con lo stesso budget e la stessa qualità di cenare da noi, prenotando una fascia oraria e consumando a volontà in quel lasso di tempo”, spiegano i titolari di Vâgh íñ ufézzí al fattoquotidiano.it.

Alessandra Filippello