Bergamo, in città non si canta ma si contano i morti

C’è una città dove non si canta, una città rotta dal silenzio delle sirene delle ambulanze che passano a tutte le ore. Bergamo. è una città devastata dall’epidemia, le persone hanno paura, hanno paura a fare tutto, anche le cose più semplici diventano terrore, il numero dei malati e dei deceduti è troppo alto per la tipologia di vita della città stessa. I cittadini piangono per i defunti che non possono nemmeno più contarsi, 300 deceduti, soltanto nella seconda settimana di marzo.

Bergamo, ancora prima delle disposizioni del decreto, si è coscientemente messa in forte quarantena, zona rossa. tutta la città spenta, non vogliamo dire morta, ma addormentata. Le chiese ed il cimitero sono piene di bare, le agenzie funebri collassate, i forni crematori in funzione 24 h su 24, tanto che si fa riferimento ad aziende fuori territorio, funerali brevi, brevissimi, soltanto i congiunti, come se morire oggi fosse un peccato. I cittadini che lavorano nel campo sanitario, sono silenziosi, molti cercano nei loro volti una risposta per capire che cosa stia succedendo, per sapere dei parenti ricoverati, degli amici, ma la stanchezza e la disperazione spesso finiscono con il silenzio.
I bergamaschi, non cantano dal balcone, ma la sera tengono accesa una candela per il proprio caro o per l’amico portato via dal coronavirus. 
Qui si resta in casa, non tanto per seguire le normative imposte dal decreto, ma perchè si ha paura, in questa città si è capito, che cosa comporta veramente l’epidemia del coronavirus Covid 19, la paura paralizza, perchè la pandemia si tocca con i propri occhi nelle strade, nelle chiese con le sue bare in attesa, negli ospedali gremiti e dal personale sfinito.
Ogni giorno, si spera in un calo del numero dei contagiati, lo staff medico assicura che il focolaio a giorni dovrebbe portare a risultati più miti, ma nel frattempo si prega. Tutti gli Italiani, pregano per Bergamo e per tutti i Bergamaschi affinchè questo periodo possa finire presto.
Alessandra Filippello