Bergamo e Brescia ripartono come Capitali Italiane della cultura 2023

Bergamo e Brescia, le due città italiane più colpite dall’epidemia da coronavirus, saranno le Capitali Italiane della Cultura 2023.

Tutto è cominciato da un emendamento proposto dal deputato 5 Stelle Devis Dori che prevedeva che i due capoluoghi ottenessero il riconoscimento senza dover partecipare ad alcun bando. Così dopo aver ottenuto il via libera alla Camera, mancava solo l’approvazione del Senato, ma anche questa è ormai fatta!

Le due città di Bergamo e Brescia, da sempre rivali calcistiche, dovranno presentare al Ministero per i beni e le attività culturali, un progetto unitario di iniziative finalizzato a incrementare la fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale entro il 31 gennaio 2022.

La Città dei Mille e la Leonessa d’Italia, coi loro sindaci Giorgio Gori ed Emilio Delbono, a metà maggio avevano preso questa decisione simbolica, durante uno dei momenti più bui della loro storia: lanciare la candidatura per segnare la rinascita e la ripartenza per le due realtà allora in ginocchio, ma anche per l’intero Paese.

Il Titolo di “Capitale italiana della cultura 2023” non è una semplice etichetta, ma è una possibilità perché meritano di passare dallo status di città simbolo dell’emergenza sanitaria a quello di territori simbolo della bellezza e dalla rinascita del Paese. Fare di questi due territori un punto di riferimento culturale per un anno significa offrire un contributo concreto alla loro ripartenza.

Arte, cultura, tradizioni e bellezza sono devono essere gli strumenti privilegiati con i quali ricostruire il tessuto sociale e ridisegnare il futuro della nostra penisola. Bergamo e Brescia, l’Italia intera, hanno resistito con orgoglio e tenacia nei momenti più bui, ora è il momento di ripartire con quanto di meglio possiamo offrire a noi stessi e al mondo: la bellezza.

Rachele Pezzella