Alessandro Borghi, Pierfrancesco Favino e i Nastri d’Argento: chi la spunterà?

Il Sindacato giornalisti cinematografici ha indicato gli attori e i film candidati a conquistare il Nastro d’Argento, l’ambito premio a cui aspirano gli addetti al cinema italiano.

Nessuna particolare sorpresa hanno destato le nomination. “Il traditore” di Marco Bellocchio, sulla storia del pentito Tommaso Buscetta, è il film più candidato di sempre ai Nastri d’Arento 2019 con ben undici nomination; seguito da “Il primo Re” di Matteo Rovere con protagonisti Alessandro Borghi e Alessio Lapice, “La paranza dei bambini” di Claudio Giovannesi, basato sull’omonimo romanzo di Roberto Saviano e “Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis”. Hanno ricevuto più nomination anche “Euforia”, il film di Valeria Golino che è l’unica donna nella categoria miglior regista, “Capri- Revolution” di Mario Martone, “Suspiria”, “Il Campione” e “Moschettieri del re – La penultima missione”.

Le nomination indicano come il cinema italiano goda di ottima salute sia per la varietà di storie raccontate, sia per la molteplicità di modi per raccontare, sia soprattutto per l’aumento del numero di attori, considerati “la nuova generazione”, che brillano per talento e capacità interpretative.

Tra tanti, negli ultimi anni, due su tutti si son fatti notare e non è un caso se sono i protagonisti dei Nastri d’Argento 2019 che si terranno a Taormina il 29 giugno.

Stiamo parlando di Alessandro Borghi e di Pierfrancesco Favino che sono stati rispettivamente Stefano Cucchi in “Sulla mia pelle” e Tommaso Buscetta ne “Il traditore”.

Dopo il David di Donatello come miglior attore protagonista in “Sulla mia pelle”, per Alessandro Borghi è arrivata la notorietà anche se l’attore romano si era già fatto notare parecchio in pellicole come “Fortunata” o “Napoli Velata” di Ferzan Ozpetek. Reduce dall’avventura con Patrick Dempsey con il quale ha girato “Devils”, ai Nastri d’Argento Borghi ha un ruolo di primo piano. Non solo, infatti, è stato riconosciuto a “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini il titolo di film dell’anno in quanto considerato «Un film necessario, emozionante, coraggioso che, oltre il valore artistico, ha impresso una svolta determinante nel ‘caso’ anche giudiziario della tragica, sconvolgente vicenda di Stefano Cucchi», ma è anche candidato nella categoria “Miglior attore protagonista” per la magistrale interpretazione in “Il primo re”. Tra i colleghi che si contendono l’ambita statuetta, c’è anche Pierfrancesco Favino.

Attore da sempre bravissimo e sorprendente, ma arrivato alla popolarità solo dopo la partecipazione al Festival di Sanremo 2018, Favino per Marco Bellocchio è stato Tommaso Buscetta ne “Il traditore”. Tale ruolo gli è valso ben tredici minuti di applausi al Festival di Cannes. Senza ombra di dubbio, può considerarsi l’interpretazione più importante di tutta la sua carriera.

Borghi e Favino, quindi. A leggere la cinquina, si capisce che la sfida è tra loro due per il tipo di film realizzato, per il trasformismo affrontato che era necessario e perché i due attori hanno messo passione, determinazione che sono evidenti alla luce della bellezza dei film realizzati.

Chi la spunterà, quindi?

Se per Borghi vincere il Nastro d’Argento può essere solo il coronamento di un anno già meraviglioso e fortunato a livello lavorativo, per Pierfrancesco Favino conquistare l’ambito premio è il riconoscimento di aver lavorato bene e di aver saputo al meglio donare realismo senza elogiarlo alla storia di Buscetta.

Noi preferiremmo vincesse il Nastro d’Argento Alessandro Borghi perchè un anno così straordinario merita la chiosa perfetta. Questi due, però, così bravi e talentuosi in un film insieme non sarebbero poi così male!

Sandy Sciuto