Sarah Tillinghast, la vampira del Rhode Island

Si sa per certo che il famoso Bram Stoker prese spunto dalla vicenda di Mercy perché tra i suoi appunti vennero trovati stralci di giornale che riportava la vicenda del corpo incorrotto della donna, ma è probabile che abbia consultato anche questa vicenda per ispirarli al suo capolavoro “Dracula”. Leggendo l’articolo capirete il perchè.

Partiamo dalla tubercolosi: è una malattia mai debellata e ancora oggi affligge milioni di persone (soprattutto nei paesi poveri) e spesso le porta ad una morte atroce. I malati di TBC diventano pallidi, gli occhi si iniettano di sangue e molte volte la malattia degenera in emorragie e perdite di sangue da bocca e orecchie. Non a caso fino a metà del 1900 in America era chiamata “malattia del vampiro”.
Siamo nel Rhode Island, precisamente nei dintorni di Providence e correva l’anno 1799. Sarah Tillinghast era una 19enne, sesta di 14 figli, ma purtroppo aveva già perso 2 fratelli di “consunzione” (la tubercolosi al tempo veniva chiamata così perché i contagiati morivano dopo giorni di rifiuto del cibo e prosciugati dei fluidi vitali). Nonostante le tragedie la famiglia cercava di andare avanti e tutti si adoperavano per contribuire alle spese con piccoli lavori presso i vicini o per la comunità.
Il tempo libero Sarah lo spendeva in maniera un po’ macabra: le piaceva vagare nei piccoli cimiteri locali tra le tombe dei soldati rivoluzionari e sedersi sulle lapidi a leggere libri di poesie. Ci passava ore intere e quel suo comportamento fu presto notato dalla gente, che iniziò a starle alla larga. Fino ad allora la ragazza era semplicemente vista come “un po’ strana” e in fondo nessuno aveva mai avanzato sospetti su di lei; fino a quando nel settembre di quell’anno la ragazza tornò a casa con la febbre altissima.

Nel giro di pochi giorni la febbre ebbe la meglio su di lei e Sarah, divenuta pallidissima e smunta, morì nel peggiore dei modi: con un ultimo sbocco di sangue. La consunzione aveva preso anche lei.
Venne seppellita nel mausoleo di famiglia, di fianco alle bare dei suoi fratelli che l’avevano preceduta, ma i genitori non ebbero nemmeno il tempo di metabolizzare il lutto che in casa avvenne il primo episodio strano. Un paio di settimane dopo James, uno dei fratelli si Sarah, si svegliò in piena notte urlando terrorizzato e quando i genitori riuscirono a calmarlo lui disse loro che Sarah gli si era seduta sul suo petto e lo aveva fissato con uno sguardo diabolico.

I genitori non diedero molto peso a quelle parole e imputarono il fatto allo shock per la perdita della sorella. La mattina, quando James scese a fare colazione, era incredibilmente pallido in volto e barcollava; continuava a parlare di Sara e di quello spaventoso sorriso che gli aveva mostrato quando era sopra di lui la notte. James nel giro di due giorni contrasse la stessa malattia, ma quella premonizione inquietò tutta la famiglia, che iniziò a credere che in qualche modo c’entrasse Sarah.
Il bambino morì una settimana dopo, pallidissimo e con gravi perdite di sangue, ma quello era solo l’inizio di una serie di morti: nel giro di due mesi morirono altri due figli, sempre con gli stessi sintomi, e entrambi dissero che si erano svegliati di notte vedendo Sarah sopra di loro con un sorriso diabolico. Morirono poi altri due dei figli dei Tillinghast e l’epidemia si sparse in tutta la comunità, iniziando a mietere vittime di ogni età in tutta Providence.

I Tillinghast, estremamente superstiziosi, durante una messa dissero che la loro figlia Sarah tornava dalla tomba per apparire ai fratelli e succhiare la loro linfa vitale e a dimostrazione ognuno di loro prima di contrarre il morbo aveva visto la sorella sopra di se. La voce si diffuse attraverso la città e tutti si convinsero che quell’epidemia fosse dovuta a “Sarah la vampira”. Ad appesantire l’accusa giunsero le testimonianze dei guardiano dei cimiteri e della gente che l’aveva vista più volte seduta sulle tombe e ciò sviluppò una vera e propria psicosi di massa.

Molte delle famiglie delle vittime di tubercolosi affermarono che la ragazza era apparsa loro in sogno o come fantasma e tutti si convinsero che Sarah fosse la causa di tutto. La cosa peggiore fu che perfino Honour Tillinghast, la madre di Sarah, venne convinta dalle amiche che tutti i suoi bambini morti si erano ammalati per colpa di sua figlia e la donna fece pressione sul marito affinchè si aprisse la tomba per controllare se Sarah era ancora al suo posto.

Quando 18 mesi dopo la morte di Sarah anche Honour si ammalò, Snuffy Tillinghast, il marito, chiese l’autorizzazione per aprire la tomba e riesumare i corpi dei suoi figli. Una folla si unì a lui e tutte le bare della tomba vennero scoperchiate: a differenza degli altri fratelli il corpo di Sarah era quasi intatto, a parte un rivolo di sangue rappreso che usciva dalla bocca. Non c’era dubbio: Sarah era un vampira e bisognava porre termine alla maledizione che affliggeva ormai tutta la comunità.
Lo stesso genitore con un coltello estrasse il cuore di Sarah e venne celebrato un rito di purificazione in cui fu bruciato e le ceneri sparse nella tomba nuovamente benedetta.

Sorprendentemente Honour si riprese e riuscì a sconfiggere la malattia e, sebbene a Providence morirono molte centinaia di persone do quella celebrazione, nessuno più imputò le morti alla vampira Sarah Tillinghast.

redazione