Non aprite quell’armadio: gli orrori della moda anni ’90

Di Chiara Conti  per Social Up!

Chi ha vissuto a pieno gli anni ’90 non può dimenticare (e forse non riuscirà mai a farlo) i numerosi errori o per meglio dire orrori della moda. Erano quelli i tempi d’oro delle boy  girl bands, che sfoggiavano con incomprensibile nonchalance i loro look decisamente improponibili.

Ma noi, che in quegli anni eravamo forse troppo giovani e sconsiderati per capire, quegli obbrobri li abbiamo indossati credendoci davvero, sicuri che ci rendessero attraenti e pronti per affrontare quel mondo pieno di Spice Girls, di Backstreet Boys, di N’Sync e chi più ne ha più ne metta.

Guardavamo Beverly Hills 90210 Kiss Me Licia e ci convincevamo che la camicia di flanella a quadri (indossata rigorosamente con la canotta bianca sotto) di Brandon Walsh, gli orecchini a cerchio di  David Silver o il look di Mirko dei Bee Hive fossero il non plus ultra del fashion.

Ma riattraversiamo con calma il tortuoso sentiero di quegli anni, cercando di ricordarne le tendenze più diffuse. Diciamo che spopolava uno stile dal fascino grunge che proponeva salopette di jeans, camicie o maxi felpe portate annodate sui fianchi (che con una circonferenza importante in vita potevi tranquillamente avere la camminata di  Guendalina o Adelina Bla Bla de Gli Aristogatti); uscivi di casa dopo aver fregato il cardigan a tuo padre, che ti stava sei volte ma era un cult.

Non dimentichiamo però i giubbotti Adidas, dei bomber informi con l’elastico in vita che ti facevano assomigliare non a Gisele Bundchen ma all’omino della Michelin; i calzettoni di spugna al ginocchio e, sopratutto per gli uomini, l’immancabile marsupio che Panariello almeno usava per uno dei suoi tanti personaggi, loro invece lo portavano dappertutto con fierezza.

C’erano anche i pantaloni larghi, sia da uomo che da donna; il cappellino Boy alla Beastie Boys Jovanotti portato con la visiera laterale (dava più un’aria da Pippo che da rapper); i diffusissimi occhiali Oakleys inguardabili già durante il giorno e che spesso si indossavano anche di notte, meglio se in discoteca, portati elegantemente dietro il collo.

I giovanotti degli anni ’90 hanno sfoggiato con coraggio anche il cerchietto con i dentini di plastica (che non stava bene neanche a David Beckham, ma lui era troppo figo e gli si perdonava tutto) a sorreggere la chioma ossigenata, e la catenella che scendeva dalle tasche dei jeans; doveva essere un “sorreggi portafoglio” ma a quell’età eri talmente spiantato che diventava un semplice ornamento da “duro”.

Ma noi ragazze…forse siamo state proprio noi a toccare il fondo in quel periodo! Abbiamo acquistato le mitiche scarpe Fornarina Onyx (che avevano una zeppa talmente alta che se cadevi da quell’altezza, e vi assicuro che ci riuscivi, potevi finire in sedia a rotelle a vita); gli anfibi Dr. Martens di tutti i colori e fantasie, anche con le paillettes, che ti procuravano tante di quelle vesciche che neanche facendo a piedi nudi il cammino di Santiago di Compostela ti procuravi danni simili!


Abbiamo messo al collo l’orribile collarino di plastica, talmente stretto che ti mancava il respiro; abbiamo copiato i codini alla Bjork, i capelli frisè a strisce colorate come Christina Aguilera agli esordi o leopardate (ricordiamo Annalisa Minetti al suo primo Sanremo); ci siamo fatte le treccine afro come Alexia (lei all’epoca cantava The summer is crazy ma sicuramente “crazy” lo eravamo noi); abbiamo indossato anche le collane e i bracciali con i ciucci di plastica come se fossero gioielli di Cartier. 

Ci truccavamo di nascosto nell’ascensore, prima di uscire di casa ma senza farci vedere dai genitori, e mettevamo sugli occhi chili e chili di ombretto scuro e mascara; poi completavamo il make up già degno di Moira Orfei con la matita nera o marrone scuro a fare da contorno labbra.

Ci siamo forse ridicolizzate, si, ma l’abbiamo fatto con orgoglio! Piano piano  siamo scese dai trampoli che avevamo al posto delle scarpe; abbiamo smesso le maxi felpe e le salopette e abbiamo imparato ad indossare qualcosa di più consono a delle signorine. Abbiamo imparato a truccarci di meno e con colori più chiari, in modo da consentire a chi ci vedeva anche struccate di riconoscerci; ma sopratutto, a distanza di anni e riguardando con un po’ di “ribrezzo” le vecchie foto, abbiamo capito che le nostre mamme avevano ragione.

La brutta notizia è che qualche tendenza della moda anni ’90 pare ritornerà in auge, ma noi ci auguriamo di starne lontane e di aver imparato la lezione! Quegli abiti e accessori di tendenza diventeranno dei cimeli da far vedere alle nostre figlie, ma speriamo che restino ben nascosti in uno scatolone nei nostri armadi.

redazione