I tre motivi per cui The Society è la new entry di Netflix più interessante del 2019

Cosa succederebbe se scomparissero gli adulti e rimanessero solo gli adolescenti? È questa la domanda-base da cui parte “The Society”, la nuova serie distopica su Netflix, pronta a diventare un cult.

Creata da Christopher Keyser e diretta da Tra Nicole Weyr e Marc Webb, la serie è esplicitamente ispirata al romanzo “Il signore delle mosche” di William Golding. È composta da dieci episodi della durata di circa 50 minuti.

Di certo, fino a questo momento, “The society” si candida per essere una delle novità 2019 nel catalogo Netflix più interessante. Infatti, oltre alle nuove stagioni di celebri serie, finora su Netflix non era arrivato nulla di così davvero coinvolgente come “The Society”. Va da sé, quindi, che è una serie da non perdere o quantomeno da inserire nella personale lista perché prima o poi dovrà essere guardata.

Non vi diremo per filo e per segno tutti i perché e le potenzialità della serie, ma vi daremo – questo sì – tre motivi dopo la lettura dei quali non potrete non convincervi della validità del prodotto cinematografico.

Andiamo con ordine:

  1. LA TRAMA

Ambientata in una cittadina statunitense, la serie racconta vita e abitudini dei suoi abitanti alle prese con le necessità familiari, con le relazioni interpersonali e con le urgenze tipiche di ogni città.

Da mesi un problema attanaglia la cittadina: una puzza nauseabonda di cui non si conosce la provenienza né, quindi, come eliminarla.

Improvvisamente, in un giorno tra tanti, gli adolescenti della cittadina di ritorno a casa, appena scesi dal pullman si ritrovano soli. Cercano i genitori e gli adulti che ricoprono ruoli importanti e, nonostante non si diano per vinti, devono rivelare a loro stessi che i grandi sono scomparsi e prendere coscienza che non possono rimanere eterni ragazzini.

Capire, quindi, come autogestirsi e organizzare la cittadina sarà fonte inesauribile di problemi e di guai. A loro spese, i ragazzi impareranno quanto sia difficile diventare società e soprattutto essere un valido sostegno per la stessa affrontando il nemico. Tutto ciò non senza ripercussioni personali sui singoli i quali non dovranno solo badare alla loro sfera personale, ma anche difendesi dagli atti di sopraffazione o di limitazione della libertà perché in una società appena nata e dove non c’è nulla, a volte, vince il più furbo.

  1. IL CAST

Per l’occasione, gli attori di “The Society” sono ragazzi prodigiosi e alquanto talentuosi. Riescono a dare verità alle scene e socializzano con il loro personaggio fino ad entrare in empatia con lo stesso e a dargli vigore. Non era facile immedesimarsi nello stato d’animo di un adolescente senza genitori che si rivela essere non sinonimo di rivalsa, ma di problemi. Emergono per brillantezza e per interpretazione essenzialmente i protagonisti quali Kathryn Newton (Allie); Rachel Keller (Cassandra); Gideon Adlon (Becca); Jacques Colimon (Will); Olivia DeJonge (Elle) e Alex Fitzalan (Harry). Ottima performance del giovane Toby Wallace nel ruolo di Campbell.

  1. IL SIGNIFICATO SOTTESO

Non solo una serie, almeno per noi, ma un vero trattato di sociologia e politologia è la nuova serie Netflix, la quale non a caso si chiama “The Society”.

Una volta rimasti completamente soli, infatti, i ragazzi fanno i conti con la realtà ossia con la necessità di diventare comunità senza sapere come fare. Passeranno dal considerare vitale e fondamentale organizzare feste – soprattutto adesso che non hanno orari da rispettare – ad avvertire l’esigenza di autodisciplinarsi dandosi delle regole e nominando un leader. Episodio dopo episodio si scopre come non sempre la democrazia sia la forma migliore e più accettata per organizzare una società e non sempre ciò che è legittimamente giusto e corretto si rivela esserlo per tutti.

Anche il cibo diventerà un campo di scontri e decisioni dato che i ragazzi non sapranno se resteranno lì per sempre. Cucinare per tutti, razionare i pasti e non sprecare viveri, quindi, saranno uno dei passaggi cruciali del diventare comunità così come decidere chi, quando e come punire coloro che violano le regole. Principalmente per questo aspetto sociologico “The Society” è una serie che apre a spunti di riflessione che potrebbero benissimo essere utili per il contesto che stiamo vivendo.

Guardatela e, come noi, darete per scontato che non si può fare a meno della seconda stagione!

Buona visione!

Sandy Sciuto