I 5 luoghi più radioattivi della Terra

Il mondo che ci circonda è naturalmente radioattivo in diversi modi, ma ci sono alcune aree del nostro pianeta che nel corso degli anni sono state oggetto di catastrofi e disastrosi incidenti con conseguenti immissioni di radiazioni che hanno sensibilmente messo a repentaglio la salute umana.

Questa rassegna sui cinque luoghi più radioattivi della Terra potrebbe senza dubbio coincidere anche con quella dei cinque luoghi in cui le persone non dovrebbero mai vivere; il materiale radioattivo ancora presente in queste zone è infatti sufficiente a compromettere sensibilmente la nostra incolumità, anche con un’esposizione di poche ore.

Nonostante la vivibilità di queste località sia ancora un lontano ricordo, è importante apprendere in maniera esaustiva la pericolosità che certi avvenimenti possono rappresentare per gli esseri umani.

SIBERIAN CHEMICAL COMBINE, RUSSIA

[ChNPP/Wikimedia Commons]

La struttura della Siberian Chemical Combine si trova a circa 3000 km dalla capitale Mosca. Questo sito è stato impiegato nel programma di ricerca nucleare dell’URSS dall’inizio della guerra fredda, per circa 40 anni. Il materiale nucleare è stato prodotto presso lo stabilimento per quasi tutto il periodo della sua esistenza finché l’edificio non è stato chiuso ed utilizzato come impianto di stoccaggio per materiale radioattivo. Rifiuti nucleari liquidi sono stati immagazzinati in piscine senza alcun tipo di riparo o protezione mentre oltre 125 mila tonnellate di rifiuti solidi sono stati tenuti in pessime condizioni.

A causa della notevole quantità di elementi tossici raccolti in maniera indecorosa, una ricerca ha dimostrato elevati tassi di mortalità della fauna selvatica circostante a causa dell’azione di vento e pioggia che hanno trasportato le particelle lontano dalla fonte principale. Diversi eventi negli ultimi 40 anni hanno portato anche esplosioni con emissioni di plutonio dalle aree di stoccaggio; questo luogo può quindi considerarsi come una gigante discarica radioattiva.

POLIGONO NUCLEARE DI SEMIPALATINSK, KAZAKISTAN

[RIA Novosti archive/Wikimedia Commons]

Il Poligono nucleare di Semipalatinsk è stata un’area dell’Unione Sovietica adibita a test di armi nucleari, attualmente in Kazakistan. Il poligono è stato in funzione dalla fine degli anni quaranta fino alla dissoluzione dell’Unione Sovietica. La zona interessata si trova a circa 400 km ad est dell’attuale capitale kazaka Astana e a un centinaio di km ad ovest della città di Semej (Semipalatinsk) nel mezzo della steppa kazaka, per una superficie estesa di circa 18.000 km2. Tra il 1949 ed il 1989 sono stati eseguiti circa 456 test nucleari senza curarsi della possibilità di arrecare danni all’ambiente e alle persone. Solo nel 1991 la popolazione è venuta a conoscenza della pericolosità del poligono; studi effettuati sul luogo a partire dalla chiusura del sito hanno mostrato come il fallout nucleare degli esperimenti abbia colpito in maniera diretta circa 200.000 abitanti. Inoltre, sono stati evidenziati diversi casi di tumore, in particolare è stata dimostrata la correlazione tra l’esposizione a radiazioni e la malformazione della tiroide.

MAILUU-SUU, KYRGYZSTAN

[IAEA Imagebank/Flickr]

Mailuu-Suu è una vecchia città mineraria famosa per la produzione dell’uranio e responsabile di causare la contaminazione radioattiva delle aree circostanti a causa della dispersione di rifiuti minerari. Stando a diversi studi, la località è stata classificata come il terzo posto più inquinato del mondo: sono stati prodotti quasi 2 milioni di metri cubi di sostanze tossiche e 26 depositi per rifiuti sono stati collocati all’interno del confine cittadino, occupato da circa 25 mila persone. La zona è inoltre soggetta a frane e altre catastrofi naturali con effetto di aumentare ulteriormente il rischio di contaminazione.

CHERNOBYL, UCRAINA

[Timm Suess/Wikimedia Commons]

26 aprile 1986. Il giorno che viene ricordato come il disastro di Chernobyl rappresenta uno degli incidenti nucleari più terribili della storia. L’esplosione del reattore n. 4 ha provocato la dispersione di un’immensa nuvola di materiale radioattivo nell’aria e nell’atmosfera, coinvolgendo in buona parte anche il territorio europeo. Le zone più prossime alla centrale nucleare sono ovviamente state evacuate e saranno necessari ancora diversi decenni prima che le persone potranno tornarci ad abitare.

FUKUSHIMA, GIAPPONE

[naturalflow/Flickr]

Il terremoto e maremoto del Tōhoku datato 11 marzo 2011 ha causato il disastro nucleare della centrale di Fukushima, provocato dalla fusione di tre reattori che hanno disperso radiazioni fino a 200 miglia di distanza dal luogo dell’incidente; oltre alla catastrofe naturale, le cause sono state individuate anche nell’insufficienza delle apparecchiature dello stabilimento. Trattandosi del disastro più recente, Fukushima è attualmente la città più radioattiva del mondo. Gli effetti delle radiazioni in termini di durata non sono ancora del tutto chiari e, nonostante i primi tentativi di pulizia, ci vorranno tantissimi anni prima che il luogo possa considerarsi nuovamente sicuro ed abitabile per le persone.

Giuseppe Forte