5 invenzioni dei teenager che hanno migliorato il mondo

Sapevate che alcune delle più utili invenzioni brevettate negli ultimi anni portano la firma dei teenager? Sebbene il pensiero comune riguardo l’universo adolescenziale si associ più facilmente allo scatto dei selfie, a passare ore davanti ai videogiochi o a rimanere svegli fino a tardi, ci sono bambini e ragazzi capaci di sviluppare quella creatività e quella fantasia tipica della loro età per arrivare a soluzioni che migliorano la vita di tutti i giorni.

Dalle loro inclinazioni artistiche al loro spirito d’iniziativa e d’immaginazione: quel modo giocoso di apprendere e di sviluppare concetti ed idee ci ricorda continuamente che anche dai più piccoli c’è sempre qualcosa da imparare. Quelle che vi presentiamo sono cinque invenzioni dei teenager che senza dubbio potranno avere un grande impatto positivo nelle vite di tante persone.

1. Stampante Braille fai da te

[economyup.it]

La nostra lista di invenzioni comincia da Shubham Banerjee, un ragazzino di 13 anni che dopo essere venuto a conoscenza del costo elevato delle stampanti Braille ha deciso di realizzarne una estremamente ingegnosa. Shubham si è servito di un kit Lego Mindstorms EV3 e di un hardware da 5 dollari per realizzare il lavoro. Soprannominata Braigo V1.0, questa stampante Braille è considerevolmente più economica di tante altre presenti sul mercato, i cui prezzi tendono ad arrivare anche a più di 2.000 dollari l’una. Con circa 285 milioni di persone con disabilità visive in tutto il mondo secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, questo dispositivo potrebbe rivelarsi utilissimo nel prossimo futuro. Nel 2015 Shubham ha anche lanciato una startup con i suoi genitori, chiamata Braigo Labs; da allora, i laboratori Braigo hanno rilasciato un’app e una piattaforma web che continua a crescere per sviluppare ulteriormente questa tecnologia innovativa.

2. Depuratore d’acqua e generatore di corrente

[real-leaders.com]

Cynthia Sin Nga Lam, dall’Australia, potrebbe aver risolto il problema della fornitura di energia e acqua pulita a soli 17 anni. Con milioni di persone in tutto il mondo senza elettricità e acqua pulita, Cynthia ha creato un dispositivo chiamato H2Pro che sfrutta la fotocatalisi (utilizzando la luce per accelerare le reazioni chimiche) per sterilizzare l’acqua. La reazione rilascia idrogeno che si ritiene possa essere utilizzato per produrre elettricità con ulteriori miglioramenti. Il dispositivo di Cynthia è stata una delle 15 invenzioni che finaliste del Google Science Fair nel 2014.

3. Lavatrice a pedale

[inhabitat.com]

La necessità è la madre di tutte le invenzioni. Quella di Remya Jose, quattordicenne indiana, si è manifestata nel momento in cui la madre ammalata le ha chiesto di fare il bucato. Resasi conto dell’enorme quantità di tempo ed energia richieste per lavare i panni sporchi nel fiume vicino casa, Remya ha assemblato una lavatrice manuale riciclando dei pezzi di vecchie biciclette che accorcia le tempistiche ma che soprattutto permette anche di mantenersi in forma. Questo dispositivo avrà chiaramente innumerevoli applicazioni in aree prive di elettricità, o per coloro che desiderano risparmiare tempo nelle faccende domestiche.

4. Maniglia della porta auto-igienizzante

[inhabitat.com]

Microbi e batteri si diffondono attraverso il contatto. Lo sanno bene Sun Ming Wong e King Pong Li, due ragazzi di 17 e 18 anni rispettivamente che hanno studiato e sviluppato un modo per tenere pulite le maniglie delle porte. Il segreto sta nell’ossido di titanio e in una luce LED a led integrata nell’impugnatura per attivare il meccanismo di igienizzazione. Si dice che la loro soluzione possa distruggere il 99,8% di tutti i batteri e virus. L’intero dispositivo costa solo 13 dollari.

5. Catalizzatore che trasforma rifiuti plastici in biocarburante

[inhabitat.com]

L’adolescente egiziana Azza Abdel Hamid Faiad aveva solo 16 anni quando scoprì un catalizzatore economico e veloce in grado di trasformare i rifiuti di plastica in biocarburante a un tasso sostenibile. Faiad ha concepito un processo che utilizza una sostanza chimica chiamata alluminosilicato per scomporre la plastica in metano, propano ed etano. Azza ha stimato che il suo processo potrebbe generare fino a 138.000 tonnellate di gas di idrocarburi all’anno, equivalenti a 78 milioni di dollari di ricavi. Questa soluzione non rappresenta solo una potenziale chiave per risolvere i problemi dei rifiuti di plastica del Paese, ma può anche dare un notevole impulso positivo all’economia.

Giuseppe Forte