Wally, il tricheco girovago sta tornando a casa: avvistato in Islanda

Una pelle rugosa di colore marrone e rosa, lunghe zanne bianche, baffi, pinna piatta, pacioccone ed estremamente socievole. E’ così che potremmo descrivere il tricheco, un mammifero marino che vive principalmente nel circolo polare artico. Trascorre la maggior parte della propria vita sdraiato sul ghiaccio in mezzo a centinaia di esemplari della stessa specie, formando grandi gruppi. Tuttavia, esiste un tricheco introverso, che ama viaggiare per il Mondo in solitaria. Il suo nome è Wally, il tricheco girovago che, dopo 20 giorni in cui aveva fatto perdere le tracce, riappare in Islanda.

Fonte: www.latestatamagazine.it

NAVIGANDO VERSO SUD: IL VIAGGIO DI WALLY

Wally non è un tricheco come tutti gli altri. La sua fama, infatti, lo precede in ogni luogo dove decide di posare i suoi 800 chili. Sono quattro anni, infatti, che il grande mammifero marino si muove in lungo e in largo nei mari del nord. Avvistato per la prima volta nel marzo 2017 sulle coste dell’Irlanda, Wally in 4 anni ha macinato chilomentri “visitando” Spagna, Francia, Galles, Cornovaglia e nei pressi delle isole Scilly, al largo delle coste sudoccidentali della Gran Bretagna. Tuttavia, negli ultimi tempi il tricheco era scomparso, facendo preoccupare non poco i ricercatori del “Seal Rescue Ireland” avevano iniziato a perdere le speranze di rivederlo vivo. Per fortuna, dalla BBC arriva la buona notizia. Wally è vivo e sta bene. Dopo 20 giorni dal suo ultimo avvistamento a West Cork, in Irlanda , il grande mammifero artico èfilmato   a Hofn, in Islanda a più di 900 km dalla sua ultima posizione. “Siamo al settimo cielo non solo perché è ancora vivo e vegeto, ma anche perché è sulla via di ritorno a casa nell’Artico”, hanno detto i ricercatori.

COME MAI WALLY SI E’ SPINTO OLTRE IL CIRCOLO POLARE ARTICO?

Sono quasi 5.000 i chilometri percorsi dall’animale che dalla sua casa nell’Artico lo hanno portato in quasi tutta Europa. “Sono rimasti meno di 22.000 trichechi atlantici nel mondo – ha spiegato Melanie Croce, della “Seal Rescue” – “e il loro numero è quasi completamente crollato nell’ultimo secolo a causa della caccia. Poi ci sono statte le legislazioni protettive, ma ora il pericolo è il cambiamento climatico: specie artiche come trichechi, orsi polari e molte specie di foche si affidano al ghiaccio marino come loro habitat, ma e il ghiaccio marino sta scomparendo e uesti animali perdono l’orientamento”. Insomma, il caso di Wally il girovago non sarà nè il primo nè l’ultimo dicono gli esperti. Sarà nostro compito tutelare proteggere le specie più venerabili non solo dai cambiamenti climatici, ma anche dalla curiosità di noi esseri umani.

Catiuscia Polzella