Siete amanti delle serie tv e in questo periodo siete a secco di serie da divorare? E allora oggi vi parliamo di “Una serie di sfortunati eventi”, l’ultima grande serie sfornata da Netflix. Parliamoci chiaro, nell’ultimo anno e mezzo Netflix ha dato un grande contributo al panorama “seriale” di tutto il mondo con le sue produzioni, con alterne fortune. Se serie come Narcos, Daredevil, Black Mirror (dalla terza stagione )e Stranger Things (senza dimenticare prodotti come “House of Cards” e “Orange is The New Black”) hanno avuto un successo innegabile è anche vero che qualche errore è stato commesso. Ma d’altronde è così, più fai e più rischi di sbagliare e così sono venute fuori serie non del tutto convincenti come Luke Cage, Frontiera e il revival di “Una mamma per amica” che hanno decisamente deluso le aspettative.
Come si colloca in questo contesto in continua evoluzione “Una serie di sfortunati eventi”? Andiamo a vederlo insieme. Innanzi tutto la serie è tratta dai romanzi per ragazzi di Lemony Snicket (pseudonimo di Daniel Handler) che racconta le avventure dei fratelli Baudelaire. Dai libri era già stato tratto un film, che trasponeva sullo schermo i primi tre romanzi ma dal momento che non ebbe il successo sperato il progetto fu abbandonato. Netflix lo ha ripescato e riproposto a modo suo: la prima stagione, già disponibile dal 13 gennaio, conta 8 episodi e narra le vicende dei primi quattro libri (in pratica ogni libro è adattato in due episodi).
Noi di Social Up abbiamo visto la serie, e ci è piaciuta, ma eviteremo spoiler eccessivi per non rovinare la vostra visione.
I fratelli Baudelaire restano orfani e vengono affidati alle cure di un misterioso, e tutt’altro che affidabile, parente, il Conte Olaf, un attore teatrale fallito che punta all’eredità che i ragazzi riceveranno non appena Violet (la più grande dei tre) diverrà maggiorenne. Nonostante i primi libri della saga siano tutto sommato quasi indipendenti l’uno dall’altro, nel corso della stagione la serie avrà comunque una trama complessa, dal momento che vengono inseriti sin da subito elementi in grado di dare orizzontalità alla trama ma che nei libri di Snicket avvengono più avanti.
Nel parlare dei personaggi non possiamo che cominciare parlando del Conte Olaf, interpretato da Neil Patrick Harris. Se nel primo episodio vi sembra noioso dategli il tempo di “vestire i panni” che più gli si addicono (guardando la serie, o se avete letto i libri, capirete il perchè del virgolettato). È un personaggio vile e meschino ma molto più astuto di quanto non possa sembrare, e insieme alla sua grottesca compagnia teatrale (che sembra più una compagnia circense, ma va be’) darà del filo da torcere ai tre protagonisti.
E proprio i Baudelaire sono dei personaggi particolari, molto caratteristici ed estremamente (passatemi il termine) pedagogici. “Una serie di sfortunati eventi” (la saga di libri) nasce come una storia per bambini, grazie alla quale Lemony Snicket educa i suoi lettori nelle maniere più varie. Ci insegna che la vita fa schifo, ma anche che se si è abbastanza in gamba un modo per cavarsela si trova sempre, che a volte anche gli adulti sono inutili e che leggere è importante. Ho notato, tra le varie cose, che un elemento comune ai vari episodi è la presenza di una biblioteca in ognuna delle quattro trasposizioni che, in maniera più o meno diretta coinvolge i protagonisti. D’altronde Klaus è sempre stato – anche prima dell’inizio della serie di sfortunati eventi che hanno colpito i Baudelaire – un assiduo lettore, la sorella maggiore Violet ha una mente brillante ed è una vera e propria inventrice in miniatura mentre Sunny, poco più che un’infante è un personaggio tutto da scoprire che non si può non apprezzare per la sua simpatia. Oltre al Conte Olaf, gli altri tutori sono personaggi bizzarri, a tratti inquietanti ma anche divertenti, mentre l’esecutore dei Baudelaire, il Signor Poe della Gestione Finanze Truffaldine, è l’inutilità fatta persona, letteralmente. Non è mai in grado di aiutare i tre orfani e cade sempre nei tranelli orchestrati dal Conte Olaf, ma “Una serie di sfortunati eventi” è anche questo.
È una commedia dell’assurdo, ambientata in un non meglio precisato periodo storico in una non meglio precisata zona geografica, che racconta le disavventure e, per l’appunto, la serie di sfortunati eventi che cambieranno per sempre la vita dei fratelli Baudelaire. È una serie con ambientazioni, location e uno stile tutto suo, la riconosci subito appena la vedi e molto probabilmente resterai impressionato positivamente.
Netflix colpisce ancora, rispolverando una storia che negli anni aveva perso notorietà agli occhi del grande pubblico e dando nuovo lustro ai racconti di Lemony Snicket.
Voi guarderete “Una serie di sfortunati eventi”? L’avete già vista? Che idea vi siete fatti? Fatecelo sapere nei commenti.