Coma_Cose: album d’esordio che non va

Il 15 Marzo scorso è stato pubblicato “Hype Aura”, il nuovo album dei Coma_Cose, disco d’esordio del duo milanese.

Il cd è stato anticipato dall’uscita del singolo “Via Gola a fine Gennaio. C’era tanta attesa per il cd, attesa che, purtroppo, non ha rispettato tutte le aspettative.

Al primo ascolto, si nota da subito, una certa monotonia nei temi delle canzoni. Non c’è un’evoluzione, come dovrebbe accadere durante l’ascolto  delle canzoni di un cd nell’ordine deciso dall’artista, e sembra anche non esserci un filo “logico” che collega i brani.

Ciò che salta all’occhio, o meglio alle orecchie, è che le basi strumentali sono tutte simili o uguali tra loro. Perché mai una scelta del genere? Scelta voluta o mancanza di creatività? Chi lo sa.

Nel 2018, l’anno in cui sono stati pubblicati i primi singoli del duo, li avevamo conosciuti per l’uso di giochi di parole quotidiani, a cui però riuscivano a dare un significato diverso.

In Hype Aura, giustamente, hanno puntato molto sul loro cavallo di battaglia, perdendo un po’ di fantasia. Infatti, se prima i giochi di parole riuscivano a strappare una risata all’ascoltatore, nell’album sembrano rendere il lavoro monotono e ripetitivo, come a dire “sì ok siete bravi e simpatici, però ora anche basta”.

L’ascolto dell’album può provocare la cosa peggiore durante il primo approccio con un nuovo cd: lo skip compulsivo. Dopo “Granata” e “Mancarsi”, infatti, si può essere spinti a decidere di cambiare canzone senza aspettare la fine, poiché non si riesce a notare alcuna differenza.

Un brano da segnalare è “Beach Boy Distorti”, un po’ fuori dagli schemi rispetto allo stile del duo. Infatti la base risulta essere molto simile a quelle del duo Macklemore e Ryan Lewis, ma forse il paragone è un po’ avventato, anzi sicuramente avventato.

E’ un vero peccato che non ci sia stato uno studio più accurato nella produzione dei brani, magari proponendo il mix di diversi generi nel costruire le basi e le linee vocali delle canzoni. Ci si aspettava davvero di più dal duo milanese, magari per la loro possibilità di trovarsi in un ambiente eclettico e creativo.

Probabilmente Hype Aura è solamente la dimostrazione di quello che sono realmente: un duo simpatico, che basa i propri lavori sull’ironia e canta la vita quotidiana con parole semplici, magari messe lì a caso, credendo di divertire e lasciare sempre il segno nell’ascoltatore…ma purtroppo per loro non è così.

Non tutto è perduto però, quindi non ci resta che aspettate e sperare in lavori degni nota come Jugoslavia.

Paride Rossi