Una bimba di pochi mesi con ancora addosso il suo bel pigiamino ritrovata sulle spiaggie della Libia

Senza prendere una posizione, senza perorare nessuna causa, senza volere essere drammatici e puntare il dito su qualcuno o qualcosa, ci domandiamo soltanto se è giusto che un corpicino di una bimba di pochi mesi si debba ritrovare su una spiaggia, come un avanzo del mare, una rete di pescatori rotta, una vecchia cassetta sgangherata di legno, buste di plastica contenenti spazzatura di non so quale parte del mondo. Il mare ha pensato bene di restituire il suo corpicino, il 13 giugno al largo della Libia, l’ennesimo barcone stracarico di vite umane pronte per iniziare una nuova vita, ha trovato la morte. Il naufragio, ne il primo e purtroppo nemmeno l’ultimo della serie, è avvenuto perchè l’imbarcazione era troppo carica, non ha retto la forza del mare, nonostante tutto, i trafficanti di vite umane hanno ricevuto il pagamento pieno del biglietto che li ha portati alla morte. In mezzo a tanti uomini 32 a quanto risulta, soltanto 20 sarebbero stati soccorsi dai pescatori accorsi in aiuto. Non sappiamo se i bambini, siano considerati dal punto di vista economico come un adulto, ma tra gli 11 dispersi, ci sono anche due bambini. La piccola, indossava ancora il suo pigiamino con il tenero coniglietto, nonostante i diversi giorni nell’acqua del mare, forse qualcuno dall’alto ha voluto proteggere il corpicino dai morsi dei pesci e dalle intemperie del mare. L’hanno ritrovata sulla spiaggia, abbandonata, morta con chi sa quali dolori e sensazioni, cercando le braccia della sua mamma dove non tornerà mai più, senza un nome, senza qualcuno a reclamarla. Il naufragio era stato segnalato dal centralino di Alarm Phone, contattato da un familiare di una delle persone a bordo. Povera bimba, nessuno è riuscito a difenderti e proteggerti, te ne sei andata senza poter scoprire il mondo, ma già in quei pochi mesi di vita hai potuto vedere quanto è brutto e misero, sei salita sul barcone alla ricerca della felicità, invece hai trovato soltanto una morte indecorosa e piena di sofferenza, goditi il paradiso angioletto. 

Alessandra Filippello