Un bambino di 6 anni di Codogno si reca alla stazione dei carabinieri per portare il suo grazie ai suoi super eroi in uniforme

A Codogno, un comune della Lombardia, che molti, fino a qualche giorno fa forse nemmeno conoscevano, ma che il coronavirus. ha portato purtroppo alla ribalta, in quanto sede del primo focolaio epidemico in Italia, la cosiddetta zona rossa.
Vivere a Codogno, dove la quarantena voleva dire essere distanziati socialmente da tutto e da tutti, non è stato all’inizio facile, un esperienza nuova, disastrosa da film apocalittico, la paura dei contagi dietro la porta, la paura che qualcosa stia cambiando, la chiusura dei negozi, l’ansia che gli alimenti possano venire a mancare, la presenza dovunque di un mostro invisibile, lascia svegli ancora oggi e terrorizza grandi e bambini.
Un bambino di 6 anni, ha normalmente paura del buio, si evita pure, dietro consigli dei terapeuti, la storia di cappuccetto rosso, per la presenza del lupo, che può sconvolgere la psiche di un bambino, ma poi arriva lui, coronavirus-covid 19, e nonostante si faccia di tutto per proteggere la vita dei bambini, diventa arduo andare a spiegare che cosa è e che cosa succederà.
Il piccolo Luca S., ha rivolto la sua fiducia nei carabinieri, presenze vigili sul territorio, che come degli eroi, non hanno paura del mostro invisibile , che sono sempre pronti a prenderti per mano quando ne hai di bisogno. 
Per questo, ha voluto disegnare  con tutto il cuore, un bambino con la mano stretta da un carabiniere, ed un grazie di tutto che vale un mondo di abbracci che per adesso il piccolo Luca non può ne ricevere ne dare ai suoi amici carabinieri.
Il 2 aprile, in una giornata particolarmente piovosa, ha chiesto incessantemente alla nonna di volere andare a consegnare il suo disegno ai suoi amici eroi in uniforme.
Luca S., frequenta la prima elementare di Somaglia, quindi, accompagnato dalla nonna riparandosi sotto l’ombrello dalla incredibile pioggia, alle 10.30 si sono presentati al checkpoint n. 4 costituito a Somaglia, stazione di Codogno. Ai militari della Compagnia di intervento operativo del Lazio, in quel momento in servizio di vigilanza, ha consegnato un disegno semplice nella forma, ma assai espressivo nella sostanza, con il quale il piccolo ha voluto ringraziare i carabinieri per tutto ciò che stanno facendo. “Nello splendido disegno Luca ha voluto far risaltare il senso di vicinanza e la sensibilità mostrate dai carabinieri in questi giorni per garantire protezione e sicurezza a chi, come lui, vive purtroppo momenti di angoscia per la comparsa di un ‘mostro invisibile’ del quale, è certo, faticano a memorizzarne il nome e comprenderne la natura e l’evoluzione”, afferma la compagnia carabinieri di Lodi in un comunicato.

 “Il disegno rappresenta, quindi, una forma di riconoscenza che, proprio perché creato da un animo gentile, è particolarmente apprezzato dall’Arma dei carabinieri, che sentendosi assolutamente e profondamente gratificata capitalizzerà ogni sforzo e amplificherà il senso di responsabilità verso coloro che vivono questa fase emergenziale, cosicché l’obbligo e la motivazione costituiscano il propellente dell’agire quotidiano di ogni carabiniere, orientato a contenere il contagio”, spiegano ancora i carabinieri. “Con questa certezza vogliamo rassicurare Luca che l’impegno per garantire protezione e sicurezza a tutte le persone costrette a vivere nella c.d. ‘zona rossa’ non verrà mai meno, e che giorno dopo giorno i carabinieri guadagneranno tutta la fiducia che gli è stata cordialmente concessa, stringendo in un ideale e protettivo abbraccio tutti indistintamente”, concludono i militari.

Alessandra Filippello