Un corpo diviso in due parti, otto zampe e due denti velenosi: sono queste alcune delle caratteristiche dei ragni. Erroneamente accumunati alla categoria degli insetti, essi appartengono, invece, alla classe degli Aracnidi e all’ordine degli Araneidi. La presenza sul nostro pianeta di questi meravigliosi e straordinari animali si perde nella notte dei tempi. I primi organismi viventi ad ispezionare la terraferma, infatti, furono proprio gli Aracnidi. Esistono nel mondo circa 42.000 specie di ragni conosciute e sono tutte carnivore, tranne una sola specie (scoperta nel 2007) descritta come vegetariana. A queste, adesso, se n’è aggiunta una “subacquea”. E’ stata scoperta ai tropici, infatti, un ragno “sub” capace di immergersi in acqua e di rimanerci fino a 30 minuti per sfuggire a pericoli e predatori.
UNA PELLICOLA D’ARIA PER SFUGGIRE AI PREDATORI
A fare questa sensazionale scoperta una biologa della Binghamton University (Usa), Lindsey Swierk, che ha pubblicato lo studio sulla rivista “Ethology”. Osservando un ragno della specie “Trechalea extensa”, la ricercatrice ha notato che l’animale cercava di sfuggire agli umani immergendosi in acqua, grazie a una sottilissima pellicola d’aria. Un comportamento inedito per questa specie, che ha fatto capire alla ricercatrice di trovarsi di fronte ad una nuova tipologia di ragno. “La pellicola d’aria che circonda il ragno quando è sott’acqua sembra essere trattenuta dai peli idrofobici che ricoprono l’intera superficie del suo corpo”, ha spiegato Swierk. “È così completa,- ha continuato la dottoressa – che il ragno sembra quasi essersi immerso nell’argento”. Come una vera tuta da sommozzatore, questa pellicola permette all’animale di mantenere la temperatura corporea costante e impedire l’ingresso dell’acqua nelle vie respiratorie. “La pellicola d’aria potrebbe servire a mantenere le vie respiratorie libere dall’acqua, dato che questi ragni respirano aria, – ha ipotizzato la ricercatrice – oppure potrebbe anche aiutare a ridurre al minimo la perdita di calore nell’acqua fredda in cui si immerge il ragno”. Per molte specie, infatti, “bagnarsi e raffreddarsi è tanto rischioso per la sopravvivenza quanto avere a che fare con i predatori”.
FUGA IN ACQUA: SALVEZZA O MORTE CERTA?
Il ragno “sub” non è l’unica specie in natura ha immergersi sotto’acqua per sfuggire ai pericoli. La biologa, infatti, aveva già scoperto in Costa Rica una lucertola che adotta un comportamento simile, resistendo sott’acqua per 16 minuti per evitare i predatori. “Gli animali che si nascondono dai predatori devono fare del loro meglio per gestire il rischio, – ha sottolineato l’esperta – c’è il rischio di essere predati, sì, ma anche i rischi legati alla fuga“. Per alcune specie darsi alla fuga significa lasciare il territorio o il partner incustoditi, o magari consumare l’energia accumulata. “In questa specie di ragno, i potenziali rischi del rifugiarsi sott’acqua possono includere l’impossibilità di respirare e la perdita di calore corporeo”, ha concluso la dottoressa Swierk. Insomma, sono tante le cose ancora do scoprire. La storia del ragno “sub” è appena cominciata.