Supreme: il re delle collaborazioni conquista anche Jean Paul Gaultier

Non ci sono dubbi: Supreme regna incontrastato nel campo delle collaborazioni.

Fondato nel 1994 a Manhattan, il marchio nasce come negozio di skateboard, per affermarsi poi come brand di abbigliamento. Nel giro di pochissimo tempo diventa una vera e propria istituzione per la cultura giovanile di New York e non solo. Il suo logo rettangolare rosso con la scritta bianca che campeggia sulle felpe bramate da tutti i ragazzi e indossate dai rapper più famosi, che ne hanno fatto la loro divisa quotidiana è ormai inconfondibile e riconosciuto da tutti.

Sin dai suoi esordi il marchio si è contraddistinto per le sue collaborazioni con artisti, designer, fotografi e musicisti, sempre pronto ad abbracciare tutto ciò che avesse in sé una nota di “underground” e di “controcultura” e che potesse far breccia nel cuore dei più giovani. La particolarità di questi rapporti è che spesso non si sono limitati ad una sola collezione, ma sono durati anche diverse anni.

Per di più, Supreme non ha avuto paura in diverse occasioni di superare i confini del mondo in cui è nato e di stringere rapporti anche con l’esclusivo universo dell’alta moda. Pensiamo, ad esempio, alla collaborazione del 2017 con Louis Vuitton, la casa di moda francese dal look tutt’altro che “di strada”. Una mossa audace, ma sicuramente apprezzata visto l’incredibile successo!

Supreme vanta ben 25 anni di collaborazioni (nella galleria alcuni esempi delle più note). La prima risale proprio all’anno della sua fondazione ed è quella con Rammelzee, graffiti writer statunitense.

Potremmo attribuirgli il titolo di “pioniere del co-branding”, fenomeno attualissimo e decisamente in voga nel mondo della moda. La strategia consiste nella combinazione di due o più brand famosi per la realizzazione di un nuovo prodotto o di una collezione. Si crea così qualcosa di unico, che tutti vorrebbero nel proprio armadio e che fa letteralmente impazzire gli amanti della moda!

Supreme x Jean Paul Gaultier

Supreme non sembra avere affatto intenzione di fermarsi! Per la gioia dei “brand addicted”, infatti, il marchio ha annunciato, qualche giorno fa, con un post su Instagram la data di rilascio della sua ultima collaborazione. Niente meno che con il couturier francese Jean Paul Gaultier, famoso per le sue creazioni in cui si mescolano storia del costume e avanguardia.

La collezione è disponibile da oggi, 11 aprile negli store e sul sito ufficiale del brand. Scontato l’assalto e il sold out immediato, dal momento che la linea prêt-à-porter di Gaultier è stata chiusa nel 2014 e questa è l’unica occasione per accaparrarsi uno dei suoi capi ad un prezzo che non superi le migliaia di euro.

Oltre all’artista Sancheeto per i capi maschili, chi poteva essere la testimonial ideale per quelli femminili se non Lourdes Leon Ciccone? La figlia di Madonna, artista per la quale il designer francese ha realizzato alcuni dei suoi capi più iconici. Come dimenticare il reggiseno a cono del Blond ambition tour del 1990!

In una delle immagini della campagna, la ragazza indossa una giacca in tessuto gessato dal taglio sartoriale e un pantalone con stampa rossa e nera su cui spicca la scritta “Fuck racism”. Lo streetwear di Supreme incontra la firma graffiante e post-punk dell’enfant terrible dell’haute couture. Non manca di inserirvi anche un messaggio sociale ben chiaro e il risultato di questo inaspettato mix non delude affatto.

Ancora una volta, Supreme, nonostante le sue radici ben salde nel terreno della strada, mette piede nel settore del lusso. Ennesima conferma del fatto che nella moda tutto è possibile!

Giulia Storani