“Sto andando a prostitute, non ce la faccio più” a Fermo fugge dalla quarantena

Purtroppo la quarantena sta modificando le nostre vite, le sta modificando per come non ci saremmo mai aspettati impedendoci di vivere la vita e le libertà che davamo troppo per scontato, ma non è solo questo, evidentemente le problematiche sono anche altre.
Cercando di trovare un minimo di serenità in questo periodo terribile, non possiamo non segnalare l’assurda notizia trash accaduta a Fermo, dove un uomo 40enne e un amico sono stati fermati appena fuori dal comune dalla polizia locale di Sant’Elpidio a Mare, mentre i due uomini si stavano avviando verso Civitanova.

La notizia ha dei riscontri tragicomici dato che l’uomo senza mostrare alcun tipo di vergogna ha dichiarato alla polizia: “Sto andando a prostitute. Non ce la faccio più a stare senza fare sesso“. Le forze dell’ordine sono chiamate a vigilare sul comportamento degli italiani che devono rispettare le direttive espresse dal DPCM che impegna gli italiani a rispettare la quarantena, misura presa per evitare il proliferare del virus. Come ci si potrebbe benissimo immaginare, la polizia ha seguito le direttive e ha fatto una multa ai due: 373 euro di sanzione, che quasi certamente diventeranno 533 euro se non  pagherà entro 31 giorni dalla notifica del verbale, ma come se non bastasse, l’uomo che probabilmente si aspettava una reazione più “amichevole” da parte della polizia, dato che l’uomo “allupato” probabilmente sperava di instaurare un rapporto empatico (e che di conseguenza chiudessero un occhio) si troverà invece a saldare la multa.

L’automobilista ha dovuto fare dietrofront e interrompere i suoi sogni di gloria, dovendo quindi tornare indietro, verso la strada di casa, con la coda tra le gambe, rinunciando al focoso appuntamento fissato con ‘un’amica’, in un appartamento di Civitanova Marche.

E’ evidente, a scanso di equivoci, che le pulsioni sessuali non sono in alcun modo considerate motivazioni valide per poter interrompere la quarantena, che deve essere rispettata da tutti per preservare la propria salute, ma soprattutto quella di tutti gli italiani impegnati a combattere contro l’espansione del coronavirus: è un momento particolare e tutti siamo chiamati a fare la nostra parte e a rinunciare a qualcosa.

Andrea Calabrò