“Oi zio Bè, come stai? Non è che avresti un consiglio anche per me?
Ascoltami, vorrei sottoporti una situa. Sto con una ragazza meravigliosa da quattro mesi. E’ bellissima, estroversa, simpatica ed è sempre circondata da persone. Mi reputo fortunato a stare con lei, ma è di un testardo che non ti so spiegare. Ogni volta che non siamo d’accordo o discutiamo per qualche malinteso non fa altro che ripetermi: “sono fatta così e non posso cambiare.” Con questa specie di scusa mi frega sempre e sono quasi sempre io ad assecondarla e compiacerla. In pratica vince sempre lei. Dici che è normale?
Giovanni!
Ah ma che vuole dire quell’asterisco su La Posta del C* di zio Benny?”
Caro Jo’, dispensare consigli non richiesti è sempre stata una mia forte attitudine, vi chiedo dunque con grande ardore e passione di scrivere al direttore di questo magazine per fargli comprendere che virtù rara ha in redazione. Ovviamente la virtù sarei io, me medesimo! Mood Queen!
Jo’ ti immagino parlare di questa ragazza con uno scintillio negli occhi, una scena commovente. Esattamente come quando io, nel mettere benzina, guardo quel pataccone di soldi che il benzinaio stringe tra le mani. Quella luce nei miei occhi dev’essere proprio simile alla tua.
La persona perfetta, però, non esiste. E’ un dato di fatto. Quindi anche questa piccola gemma di cui mi parli ha un difetto. Testarda all’ennesima potenza. Per caso è del segno del Toro? No, sai com’è, negli ultimi tempi ho notato che il mio essere Ariete va molto in competizione, soprattutto sul piano della testardaggine.
La frase che ti ripete spesso: “Sono fatta così e non posso cambiare”, mi ha scosso molto e nel rifletterci su, gli ho anche dedicato una birra. Mi sono reso conto che l’ho usata spesso anche io, soprattutto quando volevo rimarcare con forza un mio modo di fare ed eliminare ogni tentativo di replica. Un mio pensiero, un mio atteggiamento, un comportamento è così com’è perché io sono fatto così. Non c’è possibilità di replica se non quella di accusare che il modo in cui si è fatti è sbagliato.
Il nostro agire, i nostri pensieri, gli atteggiamenti, il modo stesso di concepire la vita si sono formati nel tempo e molto spesso, affetti da un attacco di superbiella, riteniamo anche di essere i migliori, impeccabili, perfetti. Ciò di cui, però, non ci rendiamo conto è il fatto che molte cose cambiano con il passare del tempo.
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Quando rileggo alcune cose che scrivevo nel passato o rifletto su alcune scelte prese, mi rendo conto di essere diverso da allora. Lo zio Benny del liceo non è lo stesso zio Benny dell’Università e non è neppure lo stesso zio Benny di oggi. Sono cambiato e probabilmente tra qualche anno cambierò di nuovo, nonostante il mio corpo e la mia pelle d’alabastro resteranno immutati.
Ripenso allora a quante volte lei ti abbia gridato in faccia di essere fatta così e di non poter cambiare. C’è una grandissima bofonchiata in questa affermazione. Equivale ad affermare di essere cerebralmente morti o di non essere in grado di evolversi nel pensiero. (Non sempre chi evolve lo fa bene!)
Non c’è dunque nulla di buono nella frase “sono fatta così e non posso cambiare”. Nulla. Dunque il tuo assecondarla in realtà sembra un gesto romantico, un qualcosa che si veste d’amore, quando invece, non stai facendo altro che lasciarla cullare nel limbo della sua personalità, senza possibilità di porsi criticamente nei tuoi confronti e della vita, senza la possibilità di elaborare l’idea che il suo modo di fare sia sbagliato.
C’è un detto che dice: “chi nasce tondo, non muore quadro”. E’ vero, ma non fino in fondo. Un tondo può spigolarsi e un quadro può smussarsi. Solo chi è stronzo generalmente muore stronzo. Per certe persone cambiare è davvero impossibile.
Quindi non assecondarla sempre e non compiacerla in continuazione. Dalle modo di comprendere che talvolta il suo modo di fare a te non va bene ed è giusto che se ne parli e ci si metta in discussione!
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