Settembre: la faccia triste e nostalgica dell’estate

La fine dell’estate si avvicina, e con essa la tristezza di chi vede lentamente morire il ricordo di quello che tutti amano chiamare “tempo libero”.  È il momento degli addii, dei ritorni faticosi e nostalgici, degli inizi pieni di ansia e dei nuovi propositi.

Settembre è proprio questo, il mese delle rinascite, o meglio, dei ritorni alla vita, non di certo in stile Gesù, piuttosto Alba dei Morti Viventi.

Le foto del mare, delle scampagnate all’aria aperta non basteranno più a riempire i cuori di gioia. Addio pomeriggi soleggiati passati a boccheggiare in cerca di ombra, addio serate frizzantine trascorse nei bar all’aperto, addio sensazione particolarissima di sollievo che si prova nel grattare con foga le innumerevoli punture di zanzara che ti rendono sempre di più simile alla Pimpa . È tempo di cambiare lo sfondo del proprio smartphone, di modificare i colori del proprio umore e delle proprie chat spargendo qua e là ondate di senape e marrone, quel particolare marrone noto a tutti, in grado di far arricciare i nasi e di emanare quel caratteristico sentore di foglie secche e piogge imminenti.

Settembre è anche il mese degli esami rimandati, che poi diventano in ogni caso da rimandare, perché a settembre si sa che si è troppo malinconici e nostalgici per poter ricominciare a vivere a pieno ritmo. A settembre bisogna andare piano, ricominciare sì, ma con calma si intende.

Così quello che in estate hai rimandato perché “con questo caldo è impossibile fare cose, è meglio aspettare che si rinfreschi l’aria”, riappare magicamente ai tuoi piedi sottoforma di elenco infinito di cose da fare, persone da salutare, regali da comprare, pagine da studiare e tutta una serie di compiti super impegnativi che ad agosto non avresti fatto nemmeno con una pistola puntata alle tempie.

Ma settembre è un mese malvagio, si sa. Ricominciano i bei programmi in tv, quelli che ti portano via ore e ore di vita lasciandoti in stato comatoso sul divano, magari sotto una di quelle malefiche copertine così orribilmente confortevoli, che ti imprigionano per lunghe giornate sotto una morbida e soffice stretta mortale. Settembre è il mese in cui il buio che si insinua lentamente nei pomeriggi ti costringe alla sonnolenza perenne, è il mese in cui l’unica gioia che ti puoi concedere è immaginare la tua casa già piena di addobbi natalizi che, con un po’ di impegno, farai ancora in tempo ad acquistare.

Per affrontare Settembre serve una gran dose di coraggio, una bella spinta a due mani sull’orlo del burrone, una mano dal cielo che ti afferra per il colletto della camicia ancora un po’ sudata e ti trasporta in giro per il mondo a rincorrere i tuoi sempre crescenti impegni, quasi come fossero rarissimi Pokemon da catturare. Ed è proprio quando ci si accorge che il tempo non basta più, che per qualche misterioso maleficio dell’universo le ore diventano sempre più corte: ecco che arrivano i tramonti alle cinque del pomeriggio, ecco che arriva la consapevolezza dell’autunno. L’estate, proprio come la vita intera mentre si sta morendo, ti passa davanti agli occhi piena di rimpianti, di momenti svalutati per noia o per pigrizia, di foto dalle pose perfette pensate ma mai caricate su Instagram.

Dunque, è ora di dare spazio alle nuove consapevolezze annuali: la nostalgia di settembre non è nient’altro che la vera essenza dell’estate.

Roberta Latorre