Una nuova tempesta si è abbattuta sulla popolarissima pagina Facebook “Sesso Droga e Pastorizia”. Sono passati infatti poco più che un paio di mesi dall’ultimo attacco sferrato dalla showgirl Selvaggia Lucarelli alla pagina in questione che la nota opinionista, conduttrice televisiva e radiofonica, blogger e chi più ne ha più ne metta, non si è affatto persa d’animo. Il tema principale che pare le desse così tanto tormento tale da impedirle di dormire sogni tranquilli è sempre lo stesso. “Misoginia, denigrazione continua, umorismo nero che vorrebbe ricordare Charlie Hebdo, ma soprattutto nel gruppo chiuso cartelle con file zeppi di video e foto modello revenge porn, spesso ex fidanzate minorenni finite lì inconsapevolmente”, ecco quanto riportato direttamente dalla Lucarelli.
Il risultato era ben che evidente, tanto da spingere il team di Menlo Park alla chiusura della pagina che, al momento del fattaccio, contava ben oltre un milione di fan. Se la Lucarelli ha vinto la sua battaglia per così dire social, il prezzo da pagare le è costato maledettamente caro. Piogge di insulti e minacce le sono piombate addosso alla velocità della luce, dando vita ad un dibattito sicuramente degno di nota.
A quanto pare però i gestori della proficua pagina, d’altro canto, non si sono certo persi in chiacchiere o sterili paranoie. Così, come per magia, a distanza di poche ore dall’accaduto hanno creato una pagina di recupero parallela, spiegando le nobili ragioni del loro gesto. “Si. Ci hanno eliminato la pagina principale. Sappiamo chi è stato? Una mezza idea ce la siamo fatta, ma Facebook non ci ha degnato di spiegazioni. Il punto è questo: noi siamo 4 scappati di casa, è cominciato tutto come un gioco, scrivevamo quattro cazzate e vedevamo che la gente rideva, e ci piaceva farla ridere”.
Insomma l’ennesima dimostrazione di quello che si è rivelato essere a tutti gli effetti un brutto colpo a suon di politicamente corretto. Peccato che nell’infinita fogna dell’universo della rete questo vale tanto poco quanto niente. Un po’ come le parole di chi predica bene e razzola male. A buon intenditor tanta salute.
