Reggio Emilia nella top ten delle città italiane più sostenibili e innovative

Sostenibilità e innovazione, è su questi due pilastri che Reggio Emilia sta costruendo il proprio futuro. La città del Tricolore, infatti, si sta distinguendo, anno dopo anno, sia a livello nazionale, che regionale, per la qualità dei progetti messi in campo proprio per raggiungere questi due fondamentali obiettivi.

Nel giro di pochi giorni, non a caso, gli sforzi della città sono stati riconosciuti: prima con l’ingresso nella top ten della classifica annuale “ICity Rate” dei capoluoghi di provincia più smart d’Italia, poi per il progetto “Qua – Il quartiere bene comune” che ha vinto il premio “Cresco Award Città Sostenibili”. Questi due riconoscimenti sono solo la conferma di quanto Reggio Emilia si stia adoperando per trasformarsi in un comune sostenibile, al passo coi tempi e in cui gli abitanti siano chiamati a partecipare attivamente. Una città dall’alta qualità della vita, per chi a Reggio Emilia vive già, e una città attrattiva, per chi a Reggio Emilia sta cercando casa o pensando di trasferirsi.

ICity Rate 2018: Reggio Emilia al 10° posto.

La classifica ICity Rate è una graduatoria annuale stilata da Fpa e dedicata alle città smart, sulla base dei livelli di sostenibilità e di innovazione. A competere sono i 107 capoluoghi di provincia italiani, valutati sulla base di 15 indicatori, che vanno dalla solidità economica, alla trasformazione digitale e fino all’offerta di istruzione, all’attrattività turistica e culturale, alle possibilità di lavoro, all’inclusione sociale, alla tutela del suolo e del territorio e a quella del verde. 

Nel 2017 Reggio Emilia si era classificato all’11° posto, ma quest’anno ha compiuto lo sforzo necessario per entrare in top ten, al 10° posto. La città emiliana, nel 2018, ha scalato la classifica in ben 9 dei 15 indicatori:

  • Solidità economica: balzo al 4° posto dell’11° del 2017;
  • Partecipazione: nuovo balzo, al 2° posto dal 12° posto dell’anno scorso;
  • Trasformazione digitale: dal 9° all’8° posto;
  • Suolo e territorio: stesso passo avanti della “Trasformazione digitale”;
  • Inclusione sociale: 9°posto rispetto al 13° del 2017;
  • Mobilità sostenibile: 8° posto. Nel 2017, era al 15°;
  • Istruzione: 40° posto, quando nel 2017 era al 68°;
  • Attrattività turistica e culturale: nel 2018 è al 38° posto. Lo scorso anno era al 48°;
  • Lavoro: 24° posto, con una forte rimonta rispetto al 2017 si collocava al 47°.

Il premio Cresco Award Città Sostenibili.

A vincere il riconoscimento per l’impegno dei comuni italiani per lo sviluppo sostenibile, assegnato lo scorso ottobre durante l’assemblea Anci 2018, è stata proprio un’iniziativa reggiana. Si chiama “Qua – Il quartiere bene comune” ed è un progetto di partecipazione e cittadinanza attiva, promosso e realizzato in comunione di intenti con i cittadini di Reggio Emilia.

Il Cresco Award Città Sostenibili promosso da Fondazione Sodalitas, con il patrocinio e la collaborazione di Anci e la partnership di aziende avanzate sul fronte della sostenibilità, si propone di valorizzare la spinta innovativa dei comuni italiani e di premiare le iniziative più efficaci nel promuovere in modo diffuso lo sviluppo sostenibile dei territori.

Va inoltre detto che, Reggio Emilia, ha partecipato nella categoria con classe demografica più ampia, quella dei comuni con più di 100.000 abitanti. Si è dunque scontrata con città e metropoli ben differenti, per cultura, storia ed economia, sbaragliando però la concorrenza.

“Un premio che ci onora, riconosce l’azione di Reggio Emilia nei quartieri come buona prassi e modello di valore e di questo riconoscimento tutti i reggiani devono sentirsi gratificati – commenta soddisfatto il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchiperché nei diversi Laboratori di cittadinanza e negli Accordi di “ Qua – Il quartiere bene comune” tutta la città ha avuto la possibilità di coinvolgersi”. “Se da una parte c’è stato un input innovativo da parte dell’Amministrazione – continua Vecchi – che, tramontate le Circoscrizioni, ha rilanciato i quartieri con il loro potenziale identitario e partecipativo, dall’altra parte, in una piena unità di intenti, c’è stata la città, cioè i cittadini singoli, le associazioni, i diversi portatori di interesse che hanno messo sul tavolo tutto il loro potenziale di proposte e capacità di realizzazione”.

“Qua – Il quartiere bene comune” fa riferimento a valori universali, basandosi sulla cura della città e delle comunità locali. Il progetto muove da una forte idea di comunità e partecipazione, coinvolgendo tutti i 16 ambiti territoriali di Reggio Emilia. Grazie a “Qua – Il quartiere bene comune”, sono stai realizzati ben 25 Laboratori di cittadinanza e 78 incontri coordinati dagli Architetti di quartiere per il lavoro di ‘emersione’, proposta e co-progettazione con 1.762 stakeholder e 86.130 cittadini contattati direttamente.

In conclusione, sono stati ideati e realizzati, totalmente o ancora in parte, 154 progetti (131 di cura della comunità e 23 di cura della città), per un volume di investimenti totale di circa 2 milioni di euro.

redazione