Parchi con semafori a forma di spirale, per consentire di godere della nature mantenendo il distanziamento sociale

Il Coronavirus sta cambiando il mondo, anche all’aperto, ci si pone la domanda di come si può godere della libertà dei parchi, del verde pubblico, pur mantenendo le regole del distanziamento sociale.

Anche in Austria,  parchi e giardini pubblici sono stati chiusi per contrastare l’epidemia di coronavirus. Per ovviare a questo problema, e dare la possibilità a tutti di stare all’aria aperta senza infrangere il limite di distanziamento, i designer dello studio Precht si sono chiesti: «Come apparirebbe un parco che tiene conto delle regole del distanziamento sociale?».

Mentre in Italia si sta studiando la fase 2, uno studio d’architettura in Austria sta progettando uno spazio verde in grado di separare le persone senza impedir loro di godere dei benefici della natura.

Nasce così un vorticoso labirinto verde, ribattezzato «Parc de la distance»: qui le siepi disegnano percorsi circolari che s’ispirano alle linee di un’impronta digitale: un tocco umano per restituire, almeno simbolicamente, quello che ci manca di più.

«Come un’impronta digitale, le corsie parallele guidano i visitatori attraverso il paesaggio. Ogni corsia ha un varco d’ingresso e d’uscita con un semaforo che indica se il percorso è libero o occupato. Le corsie sono distanti 240 centimetri l’una dall’altra, grazie a filari di siepi larghi 90 centimetri», spiega il designer Chris Precht che spera di poter realizzare il labirinto nella sua città, Vienna.

«Il viaggio individuale dura circa 20 minuti e offre qualcosa di davvero unico per le aree urbane. Un breve periodo di solitudine, un isolamento temporaneo dal pubblico, un momento per pensare, meditare o semplicemente camminare da soli attraverso la natura». Un bel progetto da replicare ovunque, da provare anche quando potremo tornare a camminare fianco a fianco, anche se ci domanda quando potrà accadere.

Alessandra Filippello