No Profit e il brand Anti-Do-It insieme per ricostrurire lo skatepark a Gaza

Mentre gli abitanti di Gaza ripuliscono le strade dalla recente e tuttora inascoltata tragedia, un gruppo di volontari dell’organizzazione no profit Gaza Free Style ha deciso di ricostruire e ampliare  lo skate park al porto di Gaza City, un segnale importante di una popolazione che non si arrende alla disperazione della guerra.

Per completare lo skatepark “Ha’ramba” e supportare le numerose famiglie colpite dai bombardamenti, hanno trovato la collaborazione del brand di abbigliamento ANTI-DO-TO , che ha deciso di destinare il 50% dei profitti netti dalla vendita di ogni capo della propria collezione all’Ha’ramba Skatepark, cui ha anche dedicato una capsule collection, con stampe tributo ispirate alle fotografie dell’area, realizzate prima dei bombardamenti.

Tutte le informazioni sono contenute sul sito e i canali social di ANTI-DO-TO dove è possibile seguire il viaggio dei volontari a Gaza e l’evoluzione dell’iniziativa.
Lo skatepark – raccontano gli attivisti – è luogo di ritrovo di centinaia di giovani di Gaza City e anche fuori. “Nei giorni di bombardamento, i resti delle bombe sono caduti nell’area, ma il giorno stesso in cui Israele ha smesso di bombardare Gaza, i ragazzi sono scesi al porto per ripulire la zona. Non c’è stato più neanche un giorno in cui lo skatepark è rimasto vuoto. Un’area freestyle dove giovani e giovanissimi si sperimentano e si allenano con i roller e con lo skate, dimenticando per qualche momento – come ci ha detto Sarah, 16 anni – di vivere in una zona di guerra estremamente pericolosa”.

L’organizzazione no profit da anni organizza carovane che dall’Italia arrivano alla Striscia di Gaza portando avanti progetti legati allo skate, all’hip hop, all’arte, ma anche corsi di educazione sessuale e all’affettività, lezioni di yoga e circo, tornei di calcio.

Claudia Ruiz