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Madres paralelas: Pedro Almodóvar racconta il dolore di diventare madre

Madres paralelas” è l’ultimo film di Pedro Almodóvar, che per questo lavoro ha scelto un’attrice del calibro di Penelope Cruz nel ruolo di protagonista. Il regista spagnolo, come sempre, ha curato sia la sceneggiatura che la regia. Prodotto dalla casa El Deseo, in Italia verrà distribuito dalla Warner Bros.

La pellicola, presentata in concorso alla 78esima Mostra del cinema di Venezia come film d’apertura, uscirà nelle sale il 28 ottobre. Proprio a Venezia, Penelope Cruz si è aggiudicata la Coppa Volpi per la Migliore interpretazione femminile per il film in questione.

Noi di Social Up abbiamo avuto la possibilità di vederlo in anteprima, ed ecco la nostra opinione. In questa recensione non ci saranno spoiler, per evitare di rovinarvi il piacere della visione.

“Madres paralelas” racconta la storia di Janis (Peneolpe Cruz) e Ana (Milena Smit); le due donne, molto diverse fra loro anche da un punto di vista anagrafico, si scopriranno parecchio simili.

Entrambe, infatti, si ritrovano nella stessa stanza d’ospedale per una gravidanza non voluta. Janis, tuttavia, si rivela desiderosa di diventare madre, e prende questa situazione come un dono; Ana, invece, ancora minorenne, è spaventata a morte. Le due, nel corso del film, inizieranno a conoscersi piano piano e si aiuteranno a vicenda ad affrontare le delicate situazioni del diventare madre, dalle gioie quotidiane alle difficoltà che questo ruolo presenta.

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“Madres paralelas” è un’opera straordinaria, nella quale Almodóvar riesce, grazie anche alla bravura delle due attrici, a mettere in scena una vicenda tanto realistica quanto drammatica. Janis e Ana, chiamate a crescere i figli da sole, dovranno aggrapparsi con tutte le forze alla nuova situazione che si sono trovate a vivere per non rischiare di rimanerne sopraffatte. Se Janis si dimostrerà inizialmente più pronta, Ana vive tutte le paure della sua giovane età.

Col passare dei minuti della pellicola, però, assistiamo a una profonda evoluzione dei personaggi che, senza anticipare nulla, si “scambieranno” i ruoli e i compiti. Quando vedrete il film capirete il senso. Ana acquisterà sempre più certezze col passare del tempo; Janis, invece, verrà travolta dagli eventi, che si riveleranno essere troppo grandi per lei, e dovrà proprio fare affidamento sulla giovane amica per superare i momenti di crisi.

Almodóvar, con questo film, ci racconta il dolore di diventare madri, e chiunque, uomo o donna che sia, può comprenderlo fino in fondo e provare le stesse emozioni che provano le due donne.

Le protagoniste indiscusse sono Janis e Ana; i personaggi di contorno, tuttavia, sono ben approfonditi e contribuiscono – ognuno a suo modo – alla costruzione narrativa della pellicola, che senza di loro non funzionerebbe.

“Madres paralelas” è un film delicato, commovente, duro, ma che merita di essere guardato. Dal 28 ottobre al cinema.

Marco Nuzzo