Ian Usher: che fine ha fatto l’uomo che ha venduto la sua vita?

Di Sebastiano Mura per Social Up!

Un pacchetto che comprende una casa, una macchina, una moto, i suoi attrezzi sportivi, il suo lavoro e tutto ciò che resta di una vita per la quale ci si è impegnati ma che comunque non sembra voler portare nulla di nuovo nel proprio futuro. Ian Usher, oggi 53 anni, chiude tutto in una scatola virtuale, ci mette dentro anche un po’ di rammarico per un matrimonio andato male e per quelle scelte di vita che nonostante, come sognava, lo abbiano portato a viaggiare per mezzo mondo, al tempo, non sembravano altro che un cumulo di scelte sbagliate.

Siamo nel 2008 e Ian fa un pensiero molto semplice tanto da sembrare quasi impossibile: “mi sono impegnato per raggiungere ciò che ho ottenuto, e se avessi la possibilità di vendere tutto ciò per cui ho lavorato?”. Professore di professione e sportivo (e avventuriero) per indole, l’allora quarantacinquenne Usher, non si ferma al solo pensiero, ma lo fa sul serio. Vende tutto, la sua intera vita passata, su Ebay, la famosa piattaforma di e-commerce. Ad un gesto che poteva sembrare un misto tra una ricerca di attenzioni ed una provocazione, arrivano, in risposta, delle offerte concrete e Usher riesce a vendere tutto per una cifra che pare attestarsi attorno ai 399,300 dollari. Ma non finisce qui.

Laddove un qualsiasi altro uomo si sarebbe potuto trovare sperduto ed impaurito, all’idea di dover ricominciare tutto, sebbene con qualche centinaio di migliaia di dollari in tasca, superati gli “anta” della sua vita, Ian Usher, decide che per una volta deve essere il presente a guidarlo e stila una lista di 100 cose da fare, cento obbiettivi da raggiungere, non nel resto dei suoi giorni, ma nelle successive cento settimane. Un obbiettivo a settimana per riempire una vita di quella soddifazione che fino ad allora gli era mancata.

Visitare il Cristo degli Abissi (nella nostra Genova), imparare una lingua straniera (Usher scelse lo spagnolo), partecipare alla Corsa dei Tori di Pamplona, andare all’Oktoberfest, salire sulla Statua della Libertà, percorrere la storica Route 66, dormire in una casa “stregata” da solo, nuotare con le balene, passare una notte in un hotel sott’acqua, andare al Festival di Cannes (passando dal red carpet), avere una piccola parte in un film Hollywoodiano, calvalcare un elefante, imparare a pilotare un aereo, imparare a stare su un monociclo, avere un addome a tartaruga (o almeno cercare di ottenerlo), fare paracadutismo (una passione che Ian si era portato appresso dalla “precedente” vita) nudo, e tanto altro ancora. Desideri semplici, misti ad imprese che un qualsiasi uomo comune potrebbe avere. Questa è stata la vita di Usher negli anni successivi alla vendita della sua vecchia vita.

La sua idea, le sue avventure, fanno il giro del mondo. La sua storia arriva ovunque, dalla Russia al Canada e alla Cina. Negli anni tiene conferenze e discorsi pubblici sulla sua scelta, su come la sua esistenza sia cambiata dal giorno nel quale ha deciso di vendere i suoi primi quarantacinque anni di vita. Ma le sorprese per lui non erano ancora finite.

Come spesso accade e come è stato lui stesso a sottolineare nel corso del discorso da lui tenuto alla conferenza TED del 2013 “(…) sta’ tutto nel primo passo, il secondo, e poi il terzo, saranno sempre più semplici.” Il suo celebre primo passo, la vendita della sua vita, ha aperto ad Ian porte che non avrebbe mai immaginato e ha fatto vedere lui strade e incontrare persone che altrimenti non avrebbero mai fatto parte della sua vita e del suo bagaglio.

Anche la Disney si interessa alla sua storia e decide di comprare i diritti per la realizzazione di un prossimo progetto sulla vita di questo audace avventuriero. Nelle sue tasche arrivano altri 300.000 dollari. Con questi soldi, e con il gruzzolo messo da parte grazie alla circolazione mediatica della sua storia, Usher si compra un’isola nei Caraibi e lì va a vivere assieme alla nuova compagna. Ancora una volta Usher mette in discussione quello che ha ottenuto decidendo di non vivere in un lussuoso resort e godersi i frutti della sua scelta per molti “folle”, ma, al contrario, opta per una vita “minimal” a stretto contatto con la natura e lontano dal frastuono e dagli eccessi delle metropoli e della modernità.

Resta legato, questo sì, a tutto ciò che gli possa permettere un contatto con chi, nella sua figura cerca un esempio per sfuggire alle restrizioni e agli obblighi che “noi stessi, i nostri amici, la società e quello che pensiamo di dover essere, ci impongono”. Sfrutta internet, il suo sito ed i social per dare voce alla sua esperienza, e cerca, senza mai rinunciare all’avventura, di costruire un nuovo senso che per lui possa essere “casa”.

Dopo innumerevoli voli, viaggi e persone, dopo aver visto angoli spettacolari dei sei continenti, dopo aver dato risposta a quelle domande che nei giorni della sua particolare decisione, gli attanagliavano la mente: “cosa voglio fare della mia vita? che cosa, nel profondo del mio cuore, ha davvero importanza per me?”, questo cinquantatreenne dall’aspetto del tutto normale, ma dal cuore pieno di coraggio, sembra volersi nuovamente fermare e trovare la sua dimensione ideale in uno spazio piccolo, condiviso con chi si ama, ma uno spazio che si può gridare a gran voce, ha conquistato dopo una vita in cui ha ottenuto molto più di ciò che avrebbe potuto pensare. Perché, come è lui stesso a sostenere, parafrasando le parole di Timothy Ferriss: “…il contrario della felicità non è la tristezza. Il contrario della felicità è la noia.”