Luke Cage, continua il successo del duo Marvel-Netflix

Di Luca Tognocchi per Social Up!

Luke Cage è la terza serie prodotta dalla collaborazione, ormai al suo terzo anno, fra Marvel e Netflix, finalizzata a portare sul piccolo schermo il team dei “Defenders”, composto da Daredevil, Jessica Jones (già trasportati con successo in tv), Luke Cage e Iron Fist, che approderà sulla piattaforma online a Marzo. Possiamo aspettarci il crossover per l’autunno 2017. Si vocifera inoltre di un’apparizione del Doctor Strange di Benedict Cumberbatch, il cui personaggio nei fumetti collabora con la squadra di tanto in tanto.

Luke Cage è un ex-carcerato che dopo alcuni esperimenti scientifici sul suo corpo ottiene una forza sovrumana e una pelle indistruttibile. Evaso dalla prigione grazie ai nuovi poteri si rifugia sotto la nuova identità, appunto di Luke Cage, ad Harlem, New York, dove però il suo desiderio di anonimato si scontrerà con gli interessi criminali di Cornell Stokes, aka Cottonmouth. Se alcune notizie su di lui le avevamo già ottenute in Jessica Jones, per esempio relative alla morte della moglie Reeva, adesso scopriremo tutto sul suo passato e di come si ritroverà ad essere un “eroe” più per caso che per vocazione. Vocazione che però non mancherà una volta che sarà uscito allo scoperto, mettendo ovviamente in pericolo lui, nonostante la presunta invulnerabilità, e chi gli sarà vicino.

Parlare di Luke Cage come serie a sé stante è difficile, poiché è chiaro si inserisca in un contesto e in una particolare e ben definita ricerca stilistica e narrativa. La somiglianza di tono e le modalità di narrazione ricordano da vicino le altre due serie. Si avvicina a Jessica Jones per il tipo di eroe raccontato: un personaggio che non aveva interesse nell’esserlo ma lo diventa quasi suo malgrado, ma soprattutto un personaggio sensibilmente potenziato, al contrario di Daredevil. Con quest’ultima invece condivide lo spazio della narrazione, profondamente legato alla zona di New York, lì era Hell’s Kitchen, qui è Harlem; ma anche la netta contrapposizione fra eroe e gangster antagonista, individuo reso potente dal proprio controllo sulla città e non da poteri come era per il Kilgrave di Jessica Jones. Con entrambe condivide una folla ben gestita di personaggi secondari che ruotano attorno all’eroe e al villain, ma da entrambe si distanzia per una particolare situazione narrativa: il cattivo è fin da subito in difficoltà e l’eroe sembra prevalere con quasi eccessiva facilità. Questa iniziale “felice” ascesa lo condanna ad una successiva discesa che lo accomuna al classico eroe tragico.

Non si può certo parlare di Luke Cage come una serie particolarmente innovativa. Quasi tutto ciò che mette in scena prende spunto dalle due precedenti serie, se ne può parlare piuttosto come di una forma mediana delle due. E’ però innegabilmente una buona serie, che dimostra come Marvel e Netflix abbiano saputo trovare uno stile personale ed ora inseriscono i nuovi prodotti all’interno di questo, trasformando elementi grafici e di sceneggiatura in una cifra caratteristica inconfondibile. Ogni serie di questa collaborazione sta diventando un prezioso tassello in quello che si presenta come potenzialmente uno dei migliori mosaici della televisione contemporanea.

redazione