Lo chiamano Pappagallo “Dracula” ma il suo aspetto non deve ingannare…

Il Pappagallo di Pesquet (Psittrichas fulgidus), conosciuto anche come “pappagallo Dracula” in alcune parti del mondo, è uno splendido esemplare di dimensioni medio-grandi, con un piumaggio prevalentemente nero e rosso. Si tratta di una specie originaria della Nuova Guinea, di cui forse avrete sentito poco parlare dato il numero limitato di esemplari attualmente viventi. Redlist, infatti, lo annovera tra le specie “vulnerabili”, perciò potenzialmente a rischio estinzione. 

Il Pappagallo di Pesquet è un volatile piuttosto imponente, che può raggiungere il mezzo metro di lunghezza (dal becco fino alla coda). Metà del suo corpo ha un piumaggio color rosso vivace, mentre l’altra metà, che include la testa, va dal grigio polveroso al nero intenso.

Perché alcuni lo chiamano Pappagallo “Dracula”? Beh, innanzitutto perché pare che il suo richiamo sia a dir poco terrificante: parrots.org lo ha descritto come un urlo aspro e minaccioso, che l’animale lancia spesso anche quando è in volo. Insomma, non è di certo il suono ideale con cui svegliarsi la mattina presto. In secondo luogo, i suoi colori richiamano molto quelli del leggendario Conte.

 

Questo particolare pappagallo è un animale frugivoro, ovvero si nutre esclusivamente di frutta o semi. In particolare, è ghiotto di alcune specie di fichi. Tra i vari esemplari di pappagallo, quello di Pesquet è forse l’unico che, nel corso della sua evoluzione, non ha mantenuto alcun tipo di piumaggio in volto. Probabilmente, ciò è dovuto a ragioni evolutive ― nutrendosi principalmente di frutta, l’uccello ha perso le piume vicino al becco per evitare che i residui di cibo gli arruffassero le piume.

Al momento, si stima che gli esemplari di Pappagallo di Pesquet oscillino tra i 20mila e i 49mila, ma i numeri stanno progressivamente calando a causa della pressione di cacciatori e umani che ne mettono a rischio l’habitat e la specie stessa. La caccia a questo tipo di pappagallo è piuttosto intensa, in quanto molti cacciatori sono interessati alle sue preziose piume colorate.

Stefano Zampieri