Le 3 canzoni più interessanti di “Tradizione e tradimento” di Niccolò Fabi

“Tradizione e tradimento” è il nono album di Niccolò Fabi, rilasciato in tutte le piattaforme digitali e streaming l’11 ottobre 2019, preannunciato da “Io sono l’Altro” e “Scotta”, i due singoli estratti.

Nelle prime presentazioni del nuovo progetto discografico, il cantautore ha spiegato: “È un disco che parla di scelte. Volevo realizzare un album elettronico, diverso dal “chitarra e voce” del passato. Non ne potevo più di essere visto come un sacerdote della musica, quello sempre e comunque intimista. Non sopportavo più la mia chitarra. Poi ho capito che la mia arte tocca certi livelli di intensità solo se fatta con quel sentimento che mi contraddistingue, era inutile provare a essere quello che non sono”.

Il titolo, infatti, racchiude il senso del lavoro di creazione del disco di questi anni: Fabi ha tentato di tradirsi per essere quello che non è per poi ritornare a se stesso e all’unico modo che conosce di far musica.

Ma non è un disco rivolto a sé, bensì al “noi”. Il cantautore ha dichiarato: “Infatti non parlo di me, ma di quello che vedo. Più si scava dentro se stessi, arrivando in profondità, più si trovano gli altri. L’altro può mettere in crisi le nostre certezze, per questo lo trovo un tema interessante. Cerco di guardare i grandi argomenti dell’oggi dall’alto, oltre gli slogan della politica: un processo evidente nel brano “Migrazioni”.

L’album è composto da nove tracce con l’unica collaborazione di Pier Cortese in “I giorni dello smarrimento”.

Il disco è una fantastica sorpresa di poesia e magia musicale, nonostante si tocchino tematiche legate tra loro seppur opposte quali disillusione e speranza, scelte e rinunce, coraggio e paura.

“Tradizione e tradimento” è un album con una forza comunicativa, empatica e magnetica come pochi. È uno di quei lavori che si citeranno quando si parlerà di cantautorato italiano tra trent’anni. È un disco raffinato che segna in maniera garbata questo tempo fatto di egoismi e forse di debolezza quando si tratta di dover scegliere.

Le nove canzoni presenti nell’album contengono e mantengono l’intensità e la cifra stilistica intimista di Fabi grazie alle quali si è sempre contraddistinto nel panorama musicale italiano.

Tre sono però le canzoni più interessanti del disco e che descrivono al meglio l’approccio anche sperimentale alla musica del cantautore.

  1. I giorni dello smarrimento

Una canzone scritta e cantata insieme a Pier Cortese. In cinque minuti Niccolò Fabi racconta il momento di stasi e smarrimento che ha attraversato prima e durante la realizzazione del nuovo disco. Vi è un rimanere nella tradizione con musiche e testi tipiche dello stile di Fabi. La canzone raggiunge il suo massimo quando lo stesso cantautore intona “Dov’è dov’è la strada per tornare?” La presenza di Pier Cortese nella seconda parte del brano arricchisce notevolmente il tutto, regalando una delle canzoni più belle dell’album.

  1. Amori con le ali

È il brano della voglia di rivoluzione di Fabi. Qui gli arrangiamenti musicali sono decisamente in controtendenza con ciò che è artisticamente Fabi. La canzone esprime al meglio la fase di sperimentazione del cantautore che non si risparmia in sonorità elettroniche, mantenendo però testi e linguaggi tipici. Il brano, infatti, è una sorta di rigraziamento a tutti i mezzi di trasporto esistenti che ci permettono di lavorare con la fantasia mantenendo l’amore in eterno movimento.

  1. Tradizione e Tradimento

In questa canzone Niccolò Fabi dice: “Certe volte le ambizioni si confondono / ed il nuovo non è sempre il meglio / cosa conservare e cosa cedere / dopo ogni scelta arriva il conto / guardo fisso avanti il filo e sono in bilico / nelle insidie di ogni cambiamento / tra le forze che da sempre mi dividono / tradizione e tradimento”. Il brano ha lo stesso titolo del disco in quanto racconta il momento di ricerca e di essere altro da sé – almeno musicalmente – del cantautore. Anche qui Fabi sa unire perfettamente l’esigenza di comunicare stati emotivi contrastanti dimostrando di essere maestro nell’arte di saper maneggiare intensità, estetica della musica e bellezza linguistica.

Buon ascolto!

Sandy Sciuto