La triste storia degli Orfani di Duplessis

L’umanità, nel corso della storia, ci ha spesso messo di fronte a fatti orribili. Testimonianze violente ed inequivocabili della brutalità umana. Orrori collegati a motivi ideologici, religiosi o politici. Ma negli ultimi anni uno dei motivi predominanti per cui certi atti disumani vengono compiuti è sicuramente stato il denaro.

La ricchezza, il potere e l’arrivismo, per alcune persone, sono dei motivi più che validi per uccidere e commettere violenza. Se dobbiamo parlare di brutalità legate al denaro, è praticamente impossibile non parlare della triste storia degli Orfani di Duplessis.

Nel 1936 Maurice Duplessis venne eletto primo ministo del Quebeq.

L’uomo era un fervente cattolico e, fin dai primi giorni del suo mandato, decise che il suo compito principale sarebbe stato quello di occuparsi delle fasce più povere e disperate della popolazione, in particolare delle madri single e degli orfani.

All’apparenza un nobile intento. In realtà, quello a cui puntava Duplessis era il mero guadagno economico. Una motivazione che secondo il primo ministro, era sufficente a giustificare gli atti abominevoli che di li a poco sarebbero accaduti.

Gli anni 30 e 40 furono un periodo molto particolare per il Quebeq. La povertà dilagava, i servizi sociali scarseggiavano e la mentalità dominante era quella cattolica nella sua forma più arcaica e bigotta. Essere una madre single in quel periodo era una situazione molto difficile. Questa categoria di donne diveniva una facile preda per la critica sociale. La loro vita era spesso tramutata in inferno dall’opinione pubblica impietosa.

Molte madri si ritrovarono a dover prendere decisioni drastiche al fine di poter condurre una vita di nuovo normale. Abbandonare i propri figli in uno dei molti orfanotrofi presenti nella zona spesso era l’unica soluzione attuabile.

Oggi ci sembra una cosa assurda, ma all’epoca, gli orfanotrofi nascevano anche per accogliere i bambini nati al di fuori del matrimonio, in fondo andavano contro allo spirito cattolico conservatore di quel tempo, ed andavano nascosti, tolti dalla circolazione.
Ed è proprio partendo da queste premesse che il piano di Duplessis ebbe inizio.

Al primo ministro interessavano i sussidi economici che il governo federale garantiva agli istituti psichiatrici ed ai loro pazienti. Un malato valeva due dollari e settantacinque al giorno, un orfano solamente un dollaro e venticinque. I soldi facevano gola a Duplessis e la sua soluzione per ottenerli fu drastica e brutale. La strategia era la seguente. Si prendevano i bambini destinati agli orfanotrofi, e si cominciavano a falsificare documenti e cartelle cliniche. Venivano visitati da psichiatri e psicologi complici del sistema, che diagnosticavano malattie mentali inesistenti. Così facendo una grande quantità di bambini sani, destinati agli orfanotrofi, vennero invece dirottati verso i numerosi centri psichiatrici. Tutto questo con l’aiuto delle più importanti figure religiose del Quebeq a cui Duplessis diede in gestione molti dei suoi ospedali psichiatrici.

Una situazione tremenda, ma non finisce qui. Dal momento che potevano essere attuati dei controlli a sorpresa
sui bambini confinati negli istituti mentali, spesso si attuavano delle vere e proprie torture al fine di trasformarli in degli autentici malati psichiatrici. Vennero fatte migliaia di lobotomie, centinaia di sessioni di elettro-shock e qualunque altra cosa necessaria per superare con successo i controlli a sorpresa.

I bambini venivano spesso utilizzati per sperimentazioni con droghe e sostanze di varia natura. In particolare vennero utilizzati per testare la clorpromazina, conosciuta anche come “lobotomia chimica”. Questa sostanza può causare problemi cardiovascolari, vomito, tremori incontrollabili, rigidità del corpo, alterazioni di coscenza, coma e persino la morte.

I maltrattamenti che subivano i bambini erano molto vari e numerosi. Maltrattamenti fisici e psicologici erano all’ordine del giorno e, a volte, arrivavano persino alla violenza sessuale. Dopo anni di questo trattamento gli ospiti delle strutture spesso sviluppano numerose malattie mentali, ed in breve tempo perdevano la possibilità di poter tornare a condurre una vita normale.

Tutte torture insensate ed inutili, attuate su bambini sani la cui unica colpa era quella di essere nati fuori dal matrimonio, in un periodo a loro estremamente sfavorevole.
Piccole vite spezzate dall’avidità umana.

Il numero di bambini che subirono questa triste sorte si aggira intorno ai 22mila. I morti furono circa mille e si racconta che il governo si arricchì vendendo i loro corpi alle facoltà di medicina della zona.
Duplessis morì nel 1959 a causa di un problema celebrovascolare. Poco dopo la storia da incubo che si celava dietro agli orfanotrofi ed agli ospedali psichiatrici per bambini del Quebeq fu rivelato all’opinione pubblica. I racconti dei superstiti di questo sistema deviato sono raccapraccianti e descrivono con lucido terrore le torture che subirono all’interno di quelle terribili strutture. Ad oggi, delle più di 20mila vittime solo 3mila sono ancora in vita.

Dovettero attendere anni prima di ricevere un risarcimento, o anche solo delle scuse da parte dello stato. La vicenda degli Orfani di Duplessis rappresenta, senza ombra di dubbio, una delle pagine più tristi ed oscure della storia dell’umanità.

redazione