North House Farm Portslade c.1969

La storia dei fantasmi di Borley Hall e della suora murata viva

Borley Hall, la casa più infestata di Inghilterra, è nota alla cronaca per i fantasmi che la abitano ancora oggi, dopo la sua distruzione avvenuta nel 1944: un monaco, una suora e un cocchiere senza testa. Dal 1863, data della sua costruzione, l’imponente edificio di ben trentacinque stanze ha visto alternarsi diversi inquilini, ha subito un misterioso incendio ed è stata scenario di numerose vicende dal truce esito.

Ma partiamo dall’inizio di questa storia. Il palazzo fu costruito da un reverendo, Henry Dawson Ellis Bull, per sé e i suoi discendenti che vi abitarono fino al 1927, anno in cui subentrò un nuovo parroco Guy Smith che, sconvolto dai terribili eventi che si verificavano al suo interno, si rivolse alla testata giornalistica Daily Mirror che prese subito a condurre indagini in loco per mano di un noto studioso di parapsicologia, Harry Price.

Smith resistette nell’ex refettorio appena altri tre anni. Dal 1930 al ’35 vi abitò un anziano reverendo in pensione che documentò diligentemente ogni scricchiolio, ogni lamento, ogni scritta apparsa sui muri, ogni richiesta di preghiera. La moglie, Marianne, vide un uomo in vestaglia che la invocava da in cima alle scale, oltre che la levitazione di alcuni oggetti. Ma anche loro non riescono a rimanere nell’edificio che viene dichiarato ufficialmente “infestato”.

Laddove vi erano solo sospetti, prove documentate portano alla luce la triste storia di Marie Loirre, una suora vissuta nell’XVII secolo, che, innamoratasi del cocchiere del monastero in cui dimorava, tentò una rovinosa fuga d’amore con l’aiuto di un frate. Colti in flagrante, il frate e il cocchiere vennero giustiziati mentre Marie Loirre fu murata viva negli scantinati del monastero, sui cui resti sarebbe poi sorta Borley Hall… Non solo, Price scoprì pure che il monastero fu costruito sopra un cimitero improvvisato per via di una terribile epidemia di peste.

Si dice che, dopo la sua distruzione, avventua nel secondo dopoguerra, lo spirito di Marie Esther Loirre, vaghi ancora nei dintorni dell’edificio, attendendo, disperata, il suo vero amore. Questa una foto scattata nella campagna inglese, a sud di Londra, a 500 metri dai resti della dimora Borley.

redazione