Avere un famiglia e dei figli è il sogno di tutti. Purtroppo per molte coppie non è così semplice generare una nuova vita. Per molti di loro l’adozione è la risposta, dopotutto non c’è cosa più bella che donare una famiglia a chi non ce l’ha.
Quella che raccontiamo oggi è la storia di un grande amore, quello tra Michael e Camille, e del loro sogno: aiutare i bambini disabili. Il loro amore per i piccoli con sindrome di Down e per quei bimbi autistici o affetti da gravi patologie li ha portati a condividere una missione, sia nella professione sia nella vita privata. Il risultato è visibile a tutti: in oltre quarant’anni di matrimonio, sono 88 i bambini disabili che hanno adottato. Una coppia di una generosità da record.
Siamo nell’ospedale pediatrico di Miami, negli anni ’70. Lui, Michael Geraldi, è un medico. Lei, Camille, un’infermeria, che con devozione e amore, accudiva i bambini del suo reparto, molto spesso malati terminali. Un’amore incondizionato il suo, tanto da spingerla a prendere decisioni difficile, come quella di ospitare a casa propria quei bambini per cui ormai, in ospedale, non c’era più niente da fare. E’ da questo istinto naturale di prendersi cura dei piccoli pazienti, è scoccato l’amore ed è nata una famiglia. Dopo la nascita delle due figlie biologiche, la coppia ha deciso di far crescere la famiglia, adottando dei bambini bisognosi d’amore.
Così,bambini malati, abbandonati o senza una famiglia hanno trovato accoglienza nella loro casa. All’inizio degli anni Novanta i piccoli adottati erano diciassette, troppi per stare in una casa. Nasce, quindi, la Possible Dream Foundation, che oggi, oltre a garantire la formazione a persone disabili in età adulta, fornisce anche consulenza e assistenza ai genitori di bambini con disabilità. Nel tempo le case sono diventate tre e i bambini adottati, in quarant’anni, sono 88.
Ma non è stato un percorso tutto rose e fiori. Minacce, atti vandalici, e per finire l’uragano Andrew, hanno seriamente messo in difficoltà questa famiglia allargata che, nonostante tutto, non si è mai arresa. Adesso, però, stanno affrontando la sfida più dura. Nel marzo scorso, il giorno dopo aver compiuto 73 anni e a poca distanza del quarantesimo anniversario di matrimonio, Michael Geraldi si è spento a causa di un mesotelomia, una neoplasia che interessa lo strato cellulare che riveste le cavità seriose del corpo (in particolare la pleura), correlata all’esposizione alle fibre aerodisperse dell’amianto. Della sua scomparsa, che ha profondamente colpito la famiglia Geraldi, hanno scritto in molti e la storia del suo impegno e della sua famiglia sta facendo il giro del mondo quando forse è già troppo tardi. Una storia che merita di essere raccontata, una vita che continua nelle vite dei tanti bambini adottati, sopravvissuti e diventati adulti.