La pandemia ha incrementato di molto i livelli di Gender Gap

La pandemia ha stravolto gli equilibri e ha avuto effetti negativi su molteplici realtà. Secondo analisi condotte sulla popolazione, il Coronavirus ha portato a un aumento delle percentuali di cittadini che dichiarano di aver paura per il proprio futuro, di persone che hanno paura a recarsi in ospedale e del numero di soggetti che soffrono di attacchi di panico, ansia depressione o episodi di burnout. Un dato che cattura tristemente l’attenzione è quello che riguarda i livelli di Gender Gap, termine che indica il divario di genere tra uomini e donne. In particolare, il Women’s Forum for the Economy e Society ha pubblicato i risultati del sondaggio curato da Ipsos riguardo il livello di Gender Gap all’interno dei paesi del G7 e i dati sono davvero preoccupanti.

Gender Gap e Covid

Si stima secondo gli studi che le donne siano state colpite dalla pandemia in modi diversi e con conseguenze a lungo termine. Nello specifico il 75% delle donne dichiara di avere paura per il proprio futuro; la percentuale maschile è invece pari al 62%. Inoltre, rispetto alla popolazione maschile, si registra uno scarto del 10% anche per quanto riguarda il numero di donne che ha provato ansia o depressione e ha sofferto di estrema stanchezza e stress. Il Coronavirus ha costretto tutti quanti a rimanere in casa per un tempo prolungato e continuativo. Le mura domestiche sono diventate ora un ufficio ora un’aula di scuola. E il tutto ha inficiato negativamente sulla qualità della vita soprattutto della popolazione femminile.

Nello specifico  le donne con figli sotto i 18 anni hanno riscontrato disagi  maggiori rispetto a quelli provati dagli uomini. Le donne si sono ritrovate a dover gestire casa, figli che vanno a scuola e anche il loro lavoro. Il Covid ha avuto un maggiore impatto sulla popolazione femminile, andando ad evidenziare e aggravare quelle differenze di genere che erano già presenti nel periodo pre-pandemico. Uno dei dati più allarmanti è che circa il 9% delle donne stima che non si riprenderà mai completamente dal punto di vista economico e l’8% è preoccupato per quanto riguarda le ambizioni professionali. Per quanto riguarda il nostro paese, una donna italiana su due ha visto peggiorare la propria situazione economica  e una lavoratrice su due ha paura di perdere il proprio posto di lavoro.

Il Recovery Plan e le donne italiane

Pochi giorni fa è stato finalmente approvato il Recovery Plan, ovvero il piano di investimenti tramite cui il nostro paese gestirà i 196 miliardi che riceverà dall’Unione Europea. Questa somma di denaro è stata equamente suddivisa in modo tale da avere fondi da investire in differenti contesti. Tra gli ambiti di utilizzo ci sono fondi destinati alla transizione ecologica, altri a sostegno della digitalizzazione e altri da investire per i giovani e nel mondo del lavoro. Una cifra è destinata all’eliminazione del Gender Gap nella nostra penisola.

In particolare, sono sette i miliardi destinati alle donne italiane. Come ha spiegato il premier Mario Draghi questo investimento è assolutamente necessario e di primaria importanza:

Ogni giorno milioni di ragazze si trovano a dover imparare, a proprie spese, che non possono realizzare i propri sogni. Devono subire discriminazioni, a volte anche violente. Devono accettare anziché scegliere. Devono obbedire anziché inventare. Solo perché sono donne. Questa situazione non solo risulta immorale e ingiusta, ma miope. Le nostre economie stanno perdendo alcuni dei nostri talenti migliori. Le nostre società si stanno lasciando sfuggire alcune delle migliori leader del futuro.

Concretamente questi fondi sono destinati per l’incremento di asili nidi e scuole dell’infanzia, per sostenere l’imprenditoria femminile, per incentivare e sostenere le donne negli studi scientifici. Inoltre, sarà destinato un 30% di nuovi posti di lavoro creati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza proprio alle donne.

Eleonora Corso